La Lega: disponibili all’accordo con il PdL
Il carroccio conferma l'apertura ad una coalizione unita del centrodestra, purchè sia garantita la candidatura a sindaco di Leonardo Tarantino
L’annuncio ufficiale sarà dato questa sera (venerdì), nel corso di una cena con tutti i militanti leghisti samaratesi, ma i dubbi sono ormai sciolti: la Lega Nord è disponibile all’accordo con il Popolo della Libertà per le prossime elezioni. Unica condizione, imprescindibile: il candidato sindaco dovrà essere un leghista. E il nome rimane quello già indicato da tempo, quello di Leonardo Tarantino.
«Ci siamo ritrovati mercoledì sera, abbiamo spiegato la decisione ai nostri militanti» spiega Tarantino. L’ipotesi dell’accordo era già stata indicata dal Carroccio settimana scorsa, con un
comunicato sul blog, firmato dal segretario di sezione Paolo Macchi, che esprimeva la disponibilità della Lega a piegarsi ad una convergenza già data per scontata dal segretario provinciale Candiani e già finita sulle pagine dei giornali: «essendo "il leghista" uomo (o donna) di parola, dopo aver manifestato la propria opinione al segretario provinciale e aver ascoltato le sue motivazioni, accetterà quanto sarà deciso senza altre discussioni», nell’ottica di salvaguardare l’accordo a livello provinciale. Nello stesso comunicato Macchi confermava che «il sindaco leghista Tarantino non è in svendita per qualche poltrona o per un po’ di gloria». Insomma: apertura all’accordo, ma a condizione che il sindaco sia un leghista in grado di tenere la rotta e di non far impantanare l’esperienza di governo nelle paludi dei veti reciproci e degli interessi nascosti. Anche perché il carroccio non sembra aver cambiato idea sulle divisioni tra le correnti interne al PdL, «tre partiti sotto una sola bandiera». E malignamente i leghisti fanno notare che loro hanno un solo segretario e il PdL invece tre diversi coordinatori, Caianiello, Cattaneo e Ferrazzi, rappresentanti delle correnti laica, ciellina ed ex-AN.
comunicato sul blog, firmato dal segretario di sezione Paolo Macchi, che esprimeva la disponibilità della Lega a piegarsi ad una convergenza già data per scontata dal segretario provinciale Candiani e già finita sulle pagine dei giornali: «essendo "il leghista" uomo (o donna) di parola, dopo aver manifestato la propria opinione al segretario provinciale e aver ascoltato le sue motivazioni, accetterà quanto sarà deciso senza altre discussioni», nell’ottica di salvaguardare l’accordo a livello provinciale. Nello stesso comunicato Macchi confermava che «il sindaco leghista Tarantino non è in svendita per qualche poltrona o per un po’ di gloria». Insomma: apertura all’accordo, ma a condizione che il sindaco sia un leghista in grado di tenere la rotta e di non far impantanare l’esperienza di governo nelle paludi dei veti reciproci e degli interessi nascosti. Anche perché il carroccio non sembra aver cambiato idea sulle divisioni tra le correnti interne al PdL, «tre partiti sotto una sola bandiera». E malignamente i leghisti fanno notare che loro hanno un solo segretario e il PdL invece tre diversi coordinatori, Caianiello, Cattaneo e Ferrazzi, rappresentanti delle correnti laica, ciellina ed ex-AN. TAG ARTICOLO
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