Artigiani: “spiragli positivi, ma non siamo ancora fuori dalla crisi”
L'analisi congiunturale del quarto trimestre 2009 realizzata da Associazione Artigiani mostra una situazione complessa. I commenti di Marino Bergamaschi
Gli ultimi tre mesi mostrano uno spiraglio positivo per la produzione artigiana, ma per la manifattura varesina ci vuole ancora molto per arrivare ai livelli di prima della crisi: l’analisi congiunturale relativa al quarto trimestre 2009 elaborata, sui dati provenienti da Unioncamere Lombardia, dal servizio Paghe dell’Associazione Artigiani della provincia di Varese e da Artigianfidi Varese, mostra una situazione alquanto complessa.
La produzione del quarto trimestre 2009 è diminuita rispetto allo stesso trimestre del 2008 (- 7,78%) , mentre è in ascesa rispetto al terzo trimestre del 2009 (+7,28%). In difficoltà, sul piano congiunturale, le aziende da 3-5 addetti (-7,90%: in queste imprese si registrano consistenti riduzioni di personale); in crescita invece quelle da 6 a 9 addetti (+8,81%) e da 10 a 49 addetti (+ 16,21%).
Per quel che riguarda il fatturato, sul piano congiunturale si registrano aumenti rispetto al terzo trimestre del 2009 (+8,74%), mentre nei confronti del quarto trimestre del 2008 le riduzioni sono marcate (-14,21%). Nel fatturato la componente estera è aumentata rispetto al terzo trimestre 2009 (+ 7,50%) ma è in sofferenza rispetto allo stesso periodo del 2008 (-2,55%). La quota estera occupa il 5,63% del fatturato totale. Il fatturato interno è in difficoltà nei confronti del quarto trimestre del 2008 (-14,87%) ma è in aumento rispetto al terzo trimestre del 2009 (+3,13%). Tutti i settori mostrano ancora pesanti decrementi di fatturato rispetto al quarto trimestre 2008.
Gli ordinativi totali sono in calo. I prezzi medi delle materie prime sono stabili (0,47%), mentre sono in calo i prezzi dei prodotti finiti (- 2,22%).
L’andamento dalla produzione vede, rispetto al quarto periodo del 2008, in pesante calo produttivo la siderurgia (-13,66%), i minerali non metalliferi (-8,90%), la meccanica (-8,92%), gli alimentari (-16,80%), il tessile (- 4,57%), le pelli (-14,22%), l’abbigliamento (- 9,38%), il legno (-11,70%). Nell’analisi della produzione su base trimestrale, in positivo, la siderurgia (+20,29%), i minerali non metalliferi (+10,31%), la meccanica (+ 10,79%), le pelli (+17,83%), l’abbigliamento (+9,72%), la carta (+ 7,79%), la plastica (+10,35%) e le varie (+34,77%), mentre sono in difficoltà il tessile (- 5,62%) e il legno (-9,91%).
Il tasso d’utilizzo degli impianti è aumentato di circa 9 punti rispetto alla precedente rilevazione e si attesta intorno al 61,39%. Si registra una riduzione negli ordini pari a -13,43%; l’occupazione registra un – 2,49%.
Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, il numero delle procedure Elba (solidarietà e sospensioni) e le CIGS, è passato da 277 a 218, nel periodo ottobre-novembre 2009). Il settore maggiormente in difficoltà è quello della meccanica.
Credito: l’analisi dei dati del quarto trimestre 2009 registra una crescita del numero di richieste di finanziamenti ad Artigianfidi Varese. Il numero di richieste si attesta a 1.968 contro le 1.546 del 2008, mentre i volumi intermediati crescono dai 71 milioni del 2008 ai 110 milioni del 2009. Aumentano anche le erogazioni effettuate dagli istituti di credito: passano da 51 a 73 i milioni di euro finanziati alle nostre imprese. Sempre selettiva una parte del sistema bancario: il numero di pratiche respinte si colloca attorno al 12% contro il 10% dell’anno precedente. Elevato il dato riferito alle pratiche in attesa di esito: circa 1.000 per un volume di circa 50 milioni di euro. Aumenta la richiesta di liquidità rispetto agli investimenti. Equilibrato il rapporto tra le richieste a breve e a medio termine: 52% per le prime; 48% per le seconde.
«Il sistema Confartigianato si è impegnato a fondo per la proroga degli ammortizzatori sociali a tutto il 2010 – ha commentato Marino Bergamaschi, direttore generale dell’Associazione Artigiani di Varese – e l’ha ottenuta. Ma è bene ricordare alla maggioranza al Governo, ma anche alla Provincia di Varese ed alla CCIAA, che tali strumenti sono straordinari, quindi dovranno essere sostituiti al più presto da una politica industriale che consideri le esigenze di questo territorio (a livello lombardo, uno fra i più produttivi e di grande peso economico) e delle sue micro e piccole imprese. Tagli fiscali, assunzioni "facili", investimenti sui laureati di casa nostra, federalismo municipalizzato, blocco degli Studi di Settore, sburocratizzazione. Gli imprenditori devono essere messi in grado di poter lavorare, ottenere credito al minor costo possibile, trovare nelle istituzioni una controparte che dialoghi e realizzi, con concretezza, le promesse fatte. Inaccettabile la presa di posizione del Governo con Sistri, il nuovo sistema di gestione dei rifiuti. Non è aumentando ulteriormente i balzelli a sfavore delle MPI che si uscirà dalla crisi. Ci stiamo avvicinando al momento più critico della recessione, le imprese chiudono, i lavoratori devono essere tutelati ma noi, quegli 8 miliardi di euro dei Tremonti Bon, ancora non li vediamo! Vorremo essere ottimisti come lo è il Presidente del Consiglio, ma ci risulta un po’ difficile».
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