Grandi Opere cittadine, avanti a passo di lumaca

Se il campus sportivo di Beata Giuliana e in piazza Vittorio Emanuele II si dovrebbe cominciare a lavorare entro la primavera, l'area delle Nord è ancora sostanzialmente in alto mare

Grandi opere più o meno al palo a Busto Arsizio per effetto delle complicazioni burocratiche da un lato e dalla crisi dall’altra, che non incoraggia a grandi investimenti proprio mentre gli istituti di credito chiudono i rubinetti. È così da molti mesi, in verità da un paio d’anni ormai. Molto lentamente ci si avvicina al traguardo almeno per uno di questi interventi cruciali: quello sul centro città nella zona di piazza Vittorio Emanuele II e fra questa e via Solferino, il famoso piano Soceba già "sopravvissuto" al primo storico referendum comunale indetto per salvare il monumento ai Caduti, e prevedibilmente fallito.
Il monumento dalla piazza dovrà sparire per fare posto al parcheggio interrato: sarà ricollocato in piazza Trento e Trieste con un’operazione degna, fatte le debite proporzioni, di Abu Simbel. Dovrebbe comunque essere possibile anche in questo 2010 celebrare l’anniversario del 25 aprile in piazza Vittorio Emanuele II, davanti al monumento dello "scultore dei Papi" Enrico Manfrini, che dal 1958 è iconico punto di riferimento: i Tre Culi, come i sempre tremendi bustocchi hanno soprannominato le figure che richiamano le sofferenze delle vittime di guerra e deportazione.
Il vicesindaco Giampiero Reguzzoni, interpellato per la parte di spettanza comunale sui tempi degli interventi, riferisce che siamo nella fase di stipula della convenzione tra le parti; i lavori, "a spanne", non dovrebbero partire prima della della bella stagione, e più probabilmente verso maggio. In modo da non creare problemi anche con le celebrazioni: non sarebbe bello ricordare la lotta di Liberazione a monumento smontato, riconosce. Intanto nella piazza fa bella mostra di sè da settimane un grande cartellone che ricorda cosa sarà fatto sul posto: ma soprattutto, e pudicamente, copre lo sconcio del degrado a vista in pieno centro.

Un altro grosso progetto che sonnecchia in attesa di rivelare tutte le potenzialità e i problemi insiti è quello dell’area delle Nord, targato Tecnocovering e colorato di biancoblu, se è vero che nel pool di promotori vi è quel Savino Tesoro patron della Pro Patria. Qui ancora nulla si è mosso, a parte alcuni interventi di demolizione nell’autunno del 2008. Si sta predisponendo il progetto, fanno sapere da Palazzo Gilardoni, e non ci sono date er l’avvio lavori. C’è da definire, aspetto fondamentale, l’assetto stradale di questo nuovo "centro bis" (chiamiamolo così) fatto di multisala, spazi commerciali, posteggi, già stato inserito nelle previsioni del PUT (piano urbano del traffico).

Infine, il campus scolastico e sportivo di Beata Giuliana, altro grosso progetto multimilionario targato Provincia di Varese e offerto ormai tre anni fa da un Marco Reguzzoni allora lì lì per essere rieletto presidente della provincia a schiacciante maggioranza. La parte scolastica dovrà attendere, visto che il Comune deve acquisire i terreni da una serie di proprietari per poi metterli a disposizione; quella sportiva, presentata in pompa magna a settembre, invece dovrebbe vedere le ruspe in azione dal mese di marzo. L’assessore provinciale Bottini ricorda che l’appalto è stato assegnato il mese scorso, al momento sono in corso piccoli lavori preliminari e si attende di firmare il contratto per aprire il cantiere e dare il via all’opera – a meno che non vi siano osservazioni tali da costringere a rinviare ulteriormente.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Febbraio 2010
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