La moglie del benzinaio: “È stato ucciso perchè ha riconosciuto i suoi aggressori”
Angela Canavesi, la moglie dell'uomo ucciso lunedì 22 febbraio, si sfoga a Mattino Cinque: "Lui diceva sempre di non regaire, perchè la vita è più importante dei soldi". Proseguono le indagini
Dopo il figlio Emanuele, anche la moglie di Angelo Canavesi si sfoga e chiede giustizia. Lo ha fatto questa mattina ai microfoni e alle telecamere di Mattino Cinque su Canale 5: «Mio marito è stato ucciso perchè ha riconosciuto i suoi aggressori, perchè lui diceva sempre di non opporre resistenza e, in caso di rapina, di dare subito tutti i soldi perchè niente vale più della vita». In sostanza la signora Angela ha
ripetuto quanto già riferito dal figlio Emanuele che nel video pubblicato da VareseNews: l’unico motivo per cui il benzinaio può aver reagito è che abbia riconosciuto il rapinatore. Su questo fronte procedono le indagini: i Ris di Parma stanno esaminando ogni traccia biologica lasciata nella Ford Fiesta di Angelo Canavesi, l’auto usata dal killer per allontanarsi dalla pompa di benzina e poi abbandonata a Olgiate Olona. I carabinieri stanno esaminando i filmati delle telecamere di sorveglianza della vicina Marnate cercando tra i fotogrammi di intravedere il volto dell’uomo e stanno sentendo testimonianze che possono aver visto l’auto passare. Procura di Busto Arsizio e carabinieri lavorano spalla a spalla: ci sarebbero già dei nomi su cui gli investigatori starebbero puntando anche se il fascicolo, al momento, rimane a carico di ignoti. Resta valida l’ipotesi che il colpo fosse stato pensato e attuato da più di una persona. «Voglio giustizia perchè altre persone non provino mai quello che provo io adesso», ha detto in chiusura dell’intervista a Mattino Cinque Angela Canavesi.
ripetuto quanto già riferito dal figlio Emanuele che nel video pubblicato da VareseNews: l’unico motivo per cui il benzinaio può aver reagito è che abbia riconosciuto il rapinatore. Su questo fronte procedono le indagini: i Ris di Parma stanno esaminando ogni traccia biologica lasciata nella Ford Fiesta di Angelo Canavesi, l’auto usata dal killer per allontanarsi dalla pompa di benzina e poi abbandonata a Olgiate Olona. I carabinieri stanno esaminando i filmati delle telecamere di sorveglianza della vicina Marnate cercando tra i fotogrammi di intravedere il volto dell’uomo e stanno sentendo testimonianze che possono aver visto l’auto passare. Procura di Busto Arsizio e carabinieri lavorano spalla a spalla: ci sarebbero già dei nomi su cui gli investigatori starebbero puntando anche se il fascicolo, al momento, rimane a carico di ignoti. Resta valida l’ipotesi che il colpo fosse stato pensato e attuato da più di una persona. «Voglio giustizia perchè altre persone non provino mai quello che provo io adesso», ha detto in chiusura dell’intervista a Mattino Cinque Angela Canavesi.TAG ARTICOLO
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