Tutte le facce dell’amore, un San Valentino “plurale”

L'invito del comitato antifascista alla festa del 14 febbraio prossimo

Il Comitato Antifascista invita tutti alle iniziative di "tuttelefaccedellamore 2010-una città che ama i colori". Il 14 febbraio sarà giorno di Carnevale, ma questo gesto d’amore non è uno scherzo.
E’ un appello a tutti quanti si sentono e/o sono STRANI, STRANIERI, ESTRANEI, a passare una mattinata ed una serata assieme e magari, chissà far partire qualcosa, fosse anche la rivoluzione che sta nella relazione con ‘tuttelefaccedellamore.

Il 14 febbraio… non risposte o soluzioni ai grandi temi, ma un tempo per "stare" vicini alle persone e alle questioni.
Per questo la giornata inizierà con una "camminata partecipativa" da piazza Mora in prossimità della Parrocchia dei Frati, come per "mettersi in cammino" proprio cogliendo il loro impegno costante per tutti gli ultimi; si lambirà poi la CGIL di Busto, quale realtà storica, attiva e rappresentativa, insieme ad altre realtà, del mondo dei lavoratori, come SdL di Busto che con Auser Busto ci sostengono in questa festa. Passeremo di fronte al Comune che immaginiamo luogo deputato ad accogliere istanze ed a dare risposte a questa complessità del presente, per raggiungere il traguardo in via Miani, in prossimità dell’oratorio S.Luigi, vicino così ad una delle parrocchie di cui riconosciamo e stimiamo il grande impegno nella battaglia contro la mafia, grande azienda che su uomini e donne indisturbata mette le mani per trarci profitto.
E poi dalle 18.30 alla Colonia Elioterapica installeremo aperi-cena e mostre su esperienze e suggestioni evocate dalle parole "strano, straniero, estraneo" a partire da "I colori di dio" di Enrico Mascheroni
ed interventi di altri artisti e la visione di "corti" a tema di Noura-Fuoricampo ed EsterProduction. Dalle 21.00 in poi fra musica e canzoni, le riflessioni di Frate Giancarlo, Colombo dei Frati Minori di
Busto A., di Jacques Amani di CGIL Varese e della dott.ssa Lia Bandera del Cric.
"Tuttelefaccedellamore" perché "O alla libertà si arriva tutti insieme o non ci arriverà nessuno": e lo diceva un certo Martin Luther King.

E’ Carnevale, ma non è uno scherzo: è di ieri la notizia che verrà assegnata una "patente di italianità a punti" e uno dei requisiti sarà la conoscenza della Costituzione…chiederemo agli "altri" di conoscere
ciò che la maggioranza degli "italiani" hanno già dimenticato…domanda: quanti punti perde uno che fa il saluto romano?
E non è proprio uno scherzo essere deportati, vedere assalito il luogo dove alla bene e meglio provi a tirar mattino, essere ridotto in schiavitù e doverti sentire anche colpevole. Colpevole di cosa? Di essere venuto al mondo in posto "sfigato"? Colpevole di esistere?
E di chi è la terra se non di chi la vive, la abita "senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione o fede politica"?
Ci dicono che c’è l’emergenza sicurezza: che fine hanno fatto i deportati di Rosarno, e il campo di Opera? Perché c’è gente che ancora muore in carcere o ammazzata o suicida? Ci sentiamo più tranquilli una volta che le classi avranno un limite del 30% di….di che? Stranieri?
Ma allora chi è nato qui? Chi è figlio di lei italiana e lui straniero o viceversa che è? Ci sentiamo più tranquilli ora che illustri personaggi della destra cittadina, e così capiamo che destra è, definiscono uomo di cultura "lo sceriffo col disinfettante" Borghezio che tiene lezione all’estero (interessante girare su youtube ed incontrare i tour didattici di Borghezio che "docet" ai destri francesi) e di che cultura stanno parlando? Questi che occupano le leve del potere e decidono, verso dove ci stanno portando?
Certa "sinistra" poi affonda, scheda e sgombera quanto la destra, o fa del "sociale creativo" considerando ad esempio la preghiera musulmana praticata in strada alla stregua di un problema di "intralcio della viabilità"… E senza possibilità di sanzione per mancanza dei tergicristalli! Ci si rivolge ormai alla pancia e al bassoventre della gente (categoria informe, plasmabile): noi, invece, in questo 14 Febbraio chiediamo alle persone di metterci il cuore.

Oggi, così immiseriti, anche di idee – ed impauriti – noi bianchi d’occidente, noi italiani, noi sì razza bastarda frutto di cento invasioni che ci hanno reso così fantasticamente vari, noi che per primi abbiamo
esportato pizza, mafia e mandolino, oggi abbiamo più paura e come puzzole pisciamo addosso a chiunque ci evochi minaccia e paura: lo straniero, o’ pazzo, o’ femminiello… Più che uno stato di vita civile sembra di vivere nella "smorfia" quotidiana.
Non ci illudiamo che sia tutto facile, non siamo così ipocriti da non porci più di una domanda sul futuro collettivo, cioè di tutti: per questo crediamo che le domande si debbano porre a e fra quanti "abitano
questa terra" convinti che per amarsi, ma anche solo per imparare reciprocamente e semplicemente a
convivere, bisogna innanzitutto incontrarsi. Incontrarsi tra esseri umani di riconosciuta pari dignità e diritti.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Febbraio 2010
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