“È ora che Confcommercio e Confesercenti si unifichino”
L'appello di Ascom gallarate tramite il presidente Delio Riganti. Nel 2009 crisi profonda ma il settore resiste. Successo dei Distretti del commercio: ben cinque nel Gallaratese, è "record" provinciale
Dopo quindici mesi di presidenza di Ascom Gallarate, Delio Riganti fa il punto con la sua squadra e lancia un appello all’unità del mondo del commercio. Accanto a lui Fabio Lunghi, Renato Chiodi, Marco Introini.
I punti chiave del lavoro svolto e in corso sono tre: la nuova sede, la riorganizzazione, e i distretti del commercio. «Pur nel momento difficile che sappiamo, abbiamo investito nella nuova sede, una delle migliori della Regione io credo: si trova in viale Unione Europea, in una palazzina di quattro piani, speriamo di poterla inaugurare fra sei mesi, a settembre».
La riorganizzazione del gruppo è stata affidata allo studio varesino del dott. Broggini.
Ma soprattutto è l’impegno sul versante dei distretti del commercio ad aver portato risultati cospicui che inorgogliscono la rappresentanza gallaratese di Ascom, associazione che riunisce il 65% delle attività e il 40% dei lavoratori di commercio, turismo e servizi nella zona di competenza. «Abbiamo presentato alla regione ben cinque distretti, coinvolgendo 17 dei 23 Comuni della nostra zona, e riuscendo anche laddove c’era scetticismo – mentre invece i commercianti hanno colto prontamente l’iniziativa. Siamo primi in provincia: Varese ha presentato due distretti, Busto uno, Saronno uno, Luino mi pare due. Siamo riusciti a interessare e mettere insieme Comuni di “colori politici” diversi». Si è messo in moto un meccanismo da 26 milioni di euro complessivi, suppergiù metà di provenienza pubblica, e metà dai privati, per il rinnovo del commercio. Si sottolinea anche che con i distretti del commercio i cambiamenti sono profondi: d’ora in poi quanto avviene nei centri storici sotto tutta una serie di punti di vista dovrà passare tramite il tavolo del distretti, in una vera e propria collaborazione pubblico-privato.
La crisi c’è, non è finita e non si può nascondere la testa nella sabbia. E tuttavia il settore resiste. Il numero di associati di Ascom Gallarate è rimasto pressappoco identico a quota 2350 circa, a un centinaio di chiusure hanno corrisposto più o meno altrettante aperture di nuovi esercizi. «Stiamo seguendo vari startup d’impresa» fa sapere Lunghi, «poi è chiaro che fa più notizia un negozio storico che chiude di uno nuovo che apre. Movimento ce n’è, Gallarate è rinnovata, di questo si deve dare atto ad una amministrazione che l’ha "ribaltata": dieci anni fa era un disastro».
Il fatto che vi sia volontà di portare avanti l’attività, per preservare aziende e posti di lavoro, è testimoniato anche dal fatto che l’ufficio credito ha erogato ben 10 milioni di euro attraverso Ascomfidi: si parla di un +120% rispetto al 2008. C’è fame di credito, quindi c’è bisogno di risorse ma anche volontà di investire. Fra i servizi più apprezzati dagli associati sono infatti quelli mirati all’accesso ai bandi e ai finanziamenti vari.
Riganti lancia infine la sua "bomba", senza farsi illusioni sul fatto di ricevere qualche risposta piccata o scettica. «Nel mio mandato ho un obiettivo particolare, lo dico qui. Il mio desiderio, la mia sfida è di riuscire a far nascere un’unica associazione dei commercianti facendo confluire Confcommercio e Confesercenti. Non avrà tempi brevi, è ovvio, ma bisogna pure che qualcuno lanci l’idea. Io credo che se l’appello sarà accolto a livelli alti, i commercianti potranno usufruire in futuro a un tempo di maggiore rappresentanza e minori costi. Del resto, come rappresentante del settore turistico in Camera di Commercio, sono riuscito negli anni scorsi a unire in consorzio le rappresentanze delle due associazioni». Un invito quello di Riganti che si inquadra nel più generale spirito dei tempi: mentre i poteri amministrativi scendono al livello locale, a questo si avverte la necessità imperativa di fare gioco di squadra, perchè il tempo del "piccolo è bello" sembra molto lontano.
Infine, un riferimento, su richiesta della stampa locale, va al MAGa, il museo d’arte moderna appena inugurato. «Il MAGa è un’eccellenza particolarissima» riconosce Riganti, «negli alberghi già stanno arrivando delle prenotazioni, anche dall’estero, per venire a visitare la mostra dedicata a Modigliani». Serve però un contesto, aggiunge: «Il turista va messo in grado di capire dove si trova, creandogli un vero e completo pacchetto turistico. C’è tanto da vedere in questa nostra terra: dalle ville storiche del Fai ai laghi e al Sacro Monte, solo per fare qualche esempio. Per il MAGa tutto sta a portare qui i grandi eventi»: e se si seguirà l’esempio di realtà come Brescia, ad esempio, il successo sarà garantito.
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