Silvia, varesina famosa grazie all’effetto lifting

Verrà presentato venerdì 30 aprile alla Feltrinelli il primo libro della varesina Silvia Giovannini, dal titolo "Effetto LIfting". Pura "chick lit" al cento per cento, ma con un occhio alla Rete

Effetto LiftingLa presentazione ufficiale sarà alla Feltrinelli di Varese venerdì 30 aprile alle 18. Ma l’opera prima della varesina Silvia Giovannini è destinata a  molte altre occasioni, anche le più fashion: tanto che già si vocifera di incontri “a tema” ambientati in profumeria.

Perché “Effettolifting.it”,  il libro edito da Macchione, non è solo l’ultimo rappresentante della “chick-lit” – la nuova letteratura femminile nata nei paesi anglosassoni, che vede però già una nutrita rappresentanza di scrittrici italiane –  ma anche quello che ne apre una nuova versione, che si può definire “2.0”. Le protagoniste del libro sono infatti accompagnate, capitolo per capitolo, da stralci della loro vita nella “realtà virtuale”: su Facebook, i blog, i forum dedicati, linkedin o le chat. «Un modo per dare l’idea del fatto che i rapporti virtuali sono ormai allo stesso livello di quelli reali. Forse anche più intensi» azzarda Silvia.

Il libro ha diverse protagoniste: «Ognuna delle quali parla della propria esperienza – spiega –  E ogni capitolo è anticipato dai contatti virtuali della protagonista coinvolta: le discussioni sul forum delle donne incinta, gli stati di facebook,  i post del proprio blog e i messaggi di posta e chat. C’è anche linkedin». Silvia, 35 anni, varesina doc, conosciuta nel mondo della comunicazione come collaboratrice di testate come Varesefocus e RMF on line, mamma di due bambine, ha scritto il libro in qualche mese, la sera: «Mettevo a dormire le bimbe e invece di vedere un telefilm mi mettevo col pc in cucina e scrivevo»

Il risultato è il volume rosa fucsia che verrà presentato venerdì. Dove le protagoniste sono tante  e ognuna ha la sua realtà virtuale: «L’unica che non ha rapporti virtuali è la più vecchia del gruppo, che scrive dei post it. A legarle, oltre a questi appunti,  è un fluido, “effetto lifting” appunto, realizzato da alcune loro colleghe». 

Silvia GiovanniniOltre alla spiccata “tendenza internet” una delle caratteristiche più originali è la  coralità delle protagoniste: che di solito, in questo tipo di letteratura, sono invece solitarie. È così?
«In genere, in effetti,  ci sono delle protagoniste solitarie come delle principesse che cercano e trovano principi azzurri. Qui la ricerca principale è quella dei fatti sotto più punti di vista. Anche la storia più semplice, vista da diversi punti, ha diverse sfaccettature».

Questo è il tuo primo libro. Sei laureata in lettere classiche, hai lavorato sempre alla comunicazione “importante”. Come ti è venuto in mente di buttarti nella “chick-lit”?
«Innanzitutto perché la leggo. Sono sincera: ho una passione per  le letture soft,  io sono mamma, leggo di sera e ho bisogno di letture che avvincano con facilità. Una mia amica mi ha “iniziato” a questo genere, così ho cominciato a comprare e poi scambiarmi libri».

E quali sono i primi libri letti?
«Ho iniziato con un classico del genere, “I love shopping”, e poi ho letto gli altri libri di Sophie Kinsella. I suoi scritti sono molto particolari: ha uno stile semplice e leggibile da tutti, ma si capisce che ha conoscenze e capacità di introspezione psicologica complesse».

Sophie Kinsella ormai è diventato una specie di luogo comune di questo genere, e ne sembra quasi l’unica rappresentante, quella da citare. Spesso negativamente: ma la critica è troppo spesso superficiale, non trovi?
«Sì, sono in molti a disprezzare quel tipo di lettura e così disprezzano lei in primis: ma non mi sembra per niente giusto. Gli argomenti che si trattano  non sono superficiali nè trattati in modo superficiale: solo, vengono affrontati con ironia. Guardare ad argomenti “tosti” con un sorriso non è un peccato, fa riflettere senza stressarsi. Ma non è tutto Kinsella: penso a Toby Young e al suo “Un alieno a Vanity Fair”, o alla fortissima ma meno nota Jennifer Weiner, quella di “Brava a letto”, ha una scrittura originalissima. O anche Renata Beltrami e Silvia Mazzola».

Insomma, una letteratura da non ignorare, “malgrado” sia piacevole.
«Sono temi leggeri trattati in maniera stilisticamente elegante. È quello che ho provato a fare anch’io, senza la pretesa di esserci riuscita, beninteso… In realtà, a dire il vero, non si tratta nemmeno di temi leggeri»

È curioso che un editore varesino di saggi abbia deciso, sorprendentemente, di pubblicare un titolo simile…
«Ho apprezzato molto, di Macchione,  il fatto che abbia osato farlo: a Varese pubblicare un romanzo chick lit, che in fondo nessuno sa cos’è, vuol dire osare. Già a Milano sarebbe completamente diverso: ma farlo qui è una cosa coraggiosa».

Una scommessa che potrebbe anche vincente. Intanto Silvia Giovannini, ovviamente “ben piazzata” in internet, personalmente e con il suo libro (su Facebook e con un suo sito personale) “incassa” la solidarietà delle “ragazze della rete”: «Sono stata contattata dal sito Chiara’s angels, che ha una pagina dedicata alla letteratura femminile, dove le nuove autrici si possono presentare. Solo dopo ho scoperto che è anche chi aggiorna quel sito è una autrice, e mi ha colpito il fatto che non sia gelosa del suo operato, ma pubblicizzi e sostenga anche quello di altre. In generale poi, c’è molta partecipazione tra le ragazze: è bello vedere che la notizia del mio libro venga fatto “girare in rete”».

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Pubblicato il 30 Aprile 2010
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