Al via gli avveniristici “Giardini sospesi”

Sono ai nastri di partenza – l’inizio ufficiale è previsto per la fine di giugno – i cantieri per i Giardini Sospesi, il complesso che riqualifica l’ex area industriale SKF di via Borghi a Varese.
Firmato dallo Studio Capelli Architettura & Associati e dallo Studio Franco Segre e realizzato da Fim Group, il progetto prevede di sviluppare una superficie di 12.600 metri quadrati di cui una parte (8.200 mq) ad uso residenziale e una parte riservata a uffici e negozi (4.400 mq circa). L’area avrà al suo interno un’oasi verde di 9.000 metri quadri, caratterizzata da un vero e proprio giardino pensile che, oltre a dare il nome all’intero progetto, salterà a piè pari la sottostante via Borghi creando una continuità visiva tra il giardino stesso e il Parco della Baragiola, che fronteggia il complesso: un’idea sviluppata dall’architetto Patrizia Pozzi, paesaggista di grande esperienza, che ha curato la progettazione del verde nell’area che sta per essere costruita.

«Offrire alle persone la soluzione al bisogno di vivibilità ma anche di bellezza non era un obiettivo semplice da realizzare – spiega l’architetto Umberto Capelli – Abbiamo cercato di soddisfarlo mettendo al primo posto il concetto di qualità della vita». Per capire la portata innovativa di questo piano occorre innanzitutto localizzare dove sorgerà:  in una zona molto diversificata, collocata tra case, condomini, spazi commerciali, stadio, palazzetto e la collina Baragiola. «Abbiamo scelto la tecnica dei giardini sospesi che permette di sfruttare prospettiva e sovrapposizione di aree verdi per dare alla persona la sensazione di essere lontano dal traffico e a contatto con la natura. Il nostro obiettivo primario è quello di offrire degli spazi che siano, sotto il profilo dell’utilizzo, i migliori possibili. Ad esempio una delle nostre principali prerogative è che non si vedano le automobili, né quelle parcheggiate, né quelle in transito. La scelta di creare un giardino pensile dove la parte terminale in direzione della strada si eleva è stata fatta proprio per porre lo sguardo in una condizione di continuità visiva tra il verde del giardino e quello del parco della Baragiola, saltando così la via Borghi sottostante». 

La realizzazione del progetto è il risultato del lavoro di squadra, e della collaborazione con l’architetto Patrizia Pozzi. «Abbiamo studiato una soluzione per dare armonia tra lo stile degli edifici e il parco esterno – ha precisato l’architetto Pozzi – Accompagnare la contemporaneità e la linearità del progetto architettonico privilegiando, in termini di quantità, le superfici a verde rispetto a quelle pavimentate è stato il punto di arrivo». 

Oltre ai giardini avveniristici, il progetto vanta una certificazione energetica in classe A grazie alle eco-tecnologie utilizzate, come la geotermia per esempio che sfrutta la naturale temperatura di terra e acqua del sottosuolo per estrarre calore d’inverno e cederlo durante l’estate. Un sistema di pannelli radianti è previsto sia per il riscaldamento sia per il raffrescamento degli immobili: questo consentirà un considerevole risparmio annuo in bolletta. Per finire, è da ricordare anche l’introduzione della domotica negli appartamenti: apparecchiature cioè che permettano di controllare e gestire in modo integrato e computerizzato tutti gli impianti tecnologici della casa.

I Giardini Sospesi saranno senza dubbio un cantiere da seguire con attenzione per le caratteristiche di armonia ed equilibrio tra innovazione, tecnologia e rispetto per l’ambiente.