Riscoprire i vecchi mulini, la missione di “Giovanni Marzoli”
In un opuscolo la piccola storia della macinazione dei cereali nella provincia di Varese dagli Anni 20 a oggi: furono quasi 150 i mulini in azione nel Varesotto

Il nonno di Giovanni Marzoli nel 1897 aveva fondato la Molini Marzoli Massari che per quasi 80 anni sarebbe stata l’industria molitoria di riferimento del Varesotto e che aveva un grande impianto anche in Campania.
Giovanni Marzoli in un opuscolo semplice e prezioso propone, accompagnati da simpatici ricordi personali, dati esatti sulla consistenza della macinazione di grano, mais, avena, orzo, riso e castagne, per ottenere pane, polenta e farine, da quando, nel 1927, venne istituita la nostra provincia.
La classificazione dei mulini subì più variazioni, oggi li possiamo indicare in industriali, cioè ad alta capacità produttiva, e in artigianali in grado di soddisfare le esigenze dei privati. I primi macinano centinaia di quintali nelle 24 ore, i secondi hanno di norma una produzione dai 5 ai 30.
Furono quasi 150 i mulini in azione nel Varesotto, 135 dei quali artigianali: oggi ne restano tre, uno industriale a Gallarate, gestito da un appassionato ingegnere e due artigianali, il Rigamonti a Barzago di Cunardo e il Bernasconi alla Folla di Malnate.
La macinazione dei cereali sino all’avvento delle macchine a vapore e poi dell’elettricità avveniva con il sistema idraulico, l’acqua ancora oggi
è la forza motrice di tutti i mulini artigianali.
Giovanni Marzoli consiglia la riscoperta dei mulini, sono visitabili, a richiesta,
quelli ancora in funzione, e da vedere in particolare c’è lo storico impianto dei Salvini a Cocquio Trevisago, vicino al museo del grande
pittore Innocente.
Oggi a dare pane e farine agli italiani sono industrie molitorie a volte enormi, ma qui a casa nostra la polenta migliore arriva dalla macinazione a due palmenti, cioè da due grandi pietre sovrapposte, dei mulini ancora attivi.
Cercare vecchi mulini significa trovare boschi, acque e luoghi sereni.
Che peraltro hanno visto la fatica e l’impegno di moltissimi mugnai. Gente instancabile e generosa, rispetto a oggi certamente di un’altra stupenda umanità. Lo sfregio di Cadegliano è stato fatto anche al loro ricordo.
Ma anche la nostra città ha poca memoria: la sede, nella centralissima via Casula, della Molini Marzoli, ha visto più passaggi di proprietà, sicuramente legittimi, ma a Busto Arsizio il palazzo Liberty dell’azienda varesina dal 2000 ospita il Polo tecnologico. Se cerchi da noi un ricordo del passaggio dei Marzoli ti indicano la targa di un asilo.
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