Amsc, taglio ai Cda. Ma niente cambio della guardia al vertice

Riduzione dei consiglieri di amministrazione, possibile accorpamento tra le società, apertura ai privati, nessuna rivoluzione ai vertici, con al conferma di Caianiello e Ramponi

Riduzione dei consiglieri di amministrazione, possibile accorpamento tra le società, apertura ai privati. Ma nessuna rivoluzione ai vertici, con la riconferma delle scelte per la presidenza. Questi i risultati emersi dal vertice di maggioranza dedicato alle società del gruppo Amsc: tra pochi giorni si procederà al rinnovo del CdA per la capofila Amsc spa, per Amsc Impianti&Servizi, per Commerciale Gas. Sul fronte degli amministratori, il confronto tra le diverse componenti del PdL ha ottenuto come risultato la conferma dello stato di fatto, almeno per quanto riguarda i presidenti: Nino Caianiello rimane presidente di Amsc spa e Commerciale Gas, mentre in Impianti&Servizi subentra Alberto Ramponi, come previsto già da un anno (Ramponi si era già dimesso da consigliere comunale).

E’ infatti prevista la riduzione da 5 a 3 dei consiglieri di amministrazione per due delle società del gruppo, Amsc Impianti&Servizi e per Commerciale Gas, mentre non vi saranno modifiche nel numero di componenti del CdA della “casa madre” Amsc spa, che coordina le altre società partecipate. I CdA saranno comunque confermati ancora per un anno. La riduzione del numero dei consiglieri va indubbiamente nella direzione indicata dagli ex An, che negli ultimi mesi hanno premuto per una compressione dei costi, anche con segnali politici eclatanti, non solo sulle pagine dei giornali, ma anche nelle sedi istituzionali (si veda l’assenza in supercommissione). Sempre nella stessa logica si starebbe valutando la fusione tra Impianti&Servizi e Seprio Real Estate, un passaggio che andrebbe nella direzione indicata dagli ex An, ma anche dall’opposizione di centrosinistra.

Sin qui le operazioni societarie che puntano ad un riordino più efficiente e con costi ridotti. Nel corso del vertice di maggioranza, poi, sono emerse alcune scelte d’indirizzo sulla futura gestione dei servizi: nel settore della raccolta e smaltimento dei rifiuti e dell’energia si punta sull’ingresso dei privati. «Per i rifiuti – spiega il coordinatore del PdL Massimo Bossi – la legge ci da la possibilità di cedere fino al 40% delle quote: l’ingresso dei privati consentirebbe di accedere a un know-how più avanzato e di ridurre le tariffe», che pure risentono della «programmazione male eseguita» rispetto ad Accam, che solo negli ultimi giorni è arrivata ad approvare definitivamente il piano di ammodernamento del’inceneritore di Borsano. Nel settore energia, invece, si cercheranno nuovi partner per lo sviluppo in joint-venture del progetto di teleriscaldamento.

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Pubblicato il 05 Luglio 2010
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