Delneri: “Vorrei la mentalità della Juve di Tardelli e Cabrini”

Nel ritiro di Varese tocca al tecnico affrontare i microfoni. Sul mercato: «La priorità è in difesa, ma compriamo solo giocatori che ci possono dare il salto di qualità»

luigi delneri allenatore juventus calcioIl Lione (a Cosenza) nell’immediato, gli Shamrock Rovers subito dopo: la Juve vede all’orizzonte due impegni in pochi giorni, il secondo dei quali è anche la prima partita ufficiale della nuova stagione, che sta nascendo nel ritiro di Varese. Anche per questo il protagonista della conferenza stampa quotidiana al Palace Hotel non è stato un giocatore bensì Gigi Delneri, tecnico prelevato dalla Sampdoria con l’obbligo di riportare la Juve ai livelli che le competono, in Italia ma non solo.
«Contro il Lione metterò in campo una formazione molto simile a quella che vedremo nel preliminare di Europa League» spiega il tecnico friulano che aggiunge, in vista dell’esordio: «Sento un po’ di emozione, di tensione e di curiosità, ma anche con la consapevolezza che è necessario passare il turno». Gli irlandesi sono ora l’obiettivo per la compagine bianconera: «Non li ho ancora visti nel video – spiega Delneri – anche se abbiamo già preso informazioni su di loro. Sono aggressivi, grintosi, forti fisicamente e so che il loro portiere è stato determinante per la qualificazione».
L’argomento più ampio della chiacchierata è però quello relativo al calcio mercato, visto che in casa Juve sono diversi i giocatori che potrebbero partire mentre in entrata tutti sognano il grande colpo Dzeko.
Delneri però dribbla le tagliole che portano questi discorsi: «Io ora devo pensare a fare la squadra con i giocatori che ci sono. Nel calcio moderno, con il mercato sempre in fermento, può accadere che qualcuno parta strada facendo. Il compito dell’allenatore però è quello di preparare le partite senza considerare le voci e, nel caso della Juve, di avere un obiettivo ambizioso gara dopo gara. Per centrare i risultati grossi bisogna passare dai singoli successi: è quello che sto dicendo ai giocatori».
I nomi su cui si addensa la maggior curiosità in questo momento sono quelli di Diego e Felipe Melo, atteso per domenica. «Noi non cediamo giocatori tanto per farlo, e non compriamo gente qualunque. Se alla Juve arriverà qualcuno, sarà solo per innalzare il livello del gioco, altrimenti io credo che qui ci siano già uomini molto validi. Lo stesso Melo va recuperato: dobbiamo convincerlo dell’importanza che ha nello scacchiere e del suo livello tecnico che è alto. Per quanto riguarda le priorità, io credo che in questo momento non sia urgente pensare a nuovi attaccanti o a centrocampisti, quanto piuttosto a qualcuno in difesa». Se è pretattica per raffreddare la pista Dzeko o realismo, lo vedremo con i prossimi risvolti di mercato.
Chiamato a scegliere una Juve del passato cui fare assomigliare la propria, Delneri non ha alcun dubbio: «Io penso a quella dei Tardelli, dei Cabrini, dei Bonini, per la mentalità che aveva dimostrato. Quella squadra si rafforzò prendendo giovani interessanti che consolidarono un gruppo fino a diventare quella grande formazione che ci ricordiamo. E per quanto riguarda gli allenatori, io cerco di imparare qualcosa di nuovo da tutti quelli che incontro: non sono né vicino a Trapattoni né a Lippi, sono Delneri. Però del Trap voglio avere la grande passione per il calcio e per questo lavoro mentre di Lippi mi piace la mentalità vincente. E a questi aggiungerei tutti quei maestri di onestà e di etica come Nereo Rocco».

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Tifosi juventini al Franco Ossola 4 di 13
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Pubblicato il 23 Luglio 2010
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