“Per Nonna Quercia intervenga anche il consiglio comunale”
La richiesta viene da Carla Castellanza (Cipta) in attesa che la salvezza della pianta, già promessa da Pedemontana, sia messa "nero su bianco"
Gli amici di "Nonna Quercia" non mollano l’osso, pardon il tronco, e proseguono decisi la battaglia per salvare il possente esemplare di albero che svetta presso il parco del Rugareto fra Gorla Minore e Gorla Maggiore, minacciato dagli imponenti lavori di Pedemontana. Dopo il primo allarme del Cipta, associazione ambientalista già nota per le lunghe battaglie relative alla discarica, la società Pedemontana aveva rassicurato sul destino della pianta annunciando che la vasca di laminazione prevista sarebbe stata spostata, di quel tanto che basta a garantire la salvezza dell’albero. Questo accadeva all’inizio del mese di luglio: ma col passare dei giorni il comitato, non avendo colto segnali chiari e il rispetto di questo impegno, e anzi avendo visto motoseghe all’opera nelle vicinanze, torna alla carica con una missiva siglata dalla presidente del Cipta Carla Castellanza, coinvolgendo il Comune di Gorla Minore (dove ha… residenza la pianta).
Vi si rileva nuovamente come "Il giorno 19/07 (…) viene picchettato tutto il bosco intorno a Nonna Quercia dai tecnici incaricati da Pedemontana, per poi procedere al taglio dei boschi che, iniziando da Cassano Magnago, sta interessando i territori di Fagnano, Solbiate, Gorla Maggiore e Minore. A parte le dichiarazioni di Società Pedemontana, nei fatti non esistono certezze di cambiamento sul futuro di Nonna Quercia e nemmeno sul futuro del contesto in cui essa è inserita, contesto rurale denominato Deserto fin dai tempi antichi. Come molti sanno, vicino a Nonna Quercia sono rimaste due rare testimonianze dell’antica società rurale, la Cascina Deserto e la Cappella Baragiola: è quindi un’area che richiede una particolare tutela".
In base a queste considerazioni, si propone, anzi si chiede ufficialmente di mettere all’ordine del giorno della prossima seduta del consiglio comunale questo argomento, in modo che sia l’ente locale stesso, con il peso che maggiore che reca un suo parere, "a chiedere alla Società Pedemontana di spostare la vasca di laminazione dal contesto sopra descritto". Della zona, ricorda ancora Castellanza, è già segnalato il valore ambientale negli stessi documenti, del Comune e non mirati, a salvaguardarla: si citano il vincolo paesaggistico approvato nel PGT del Comune di Gorla Minore; una delibera di giunta di un anno fa con cui si chiedeva a Pedemontana di allungare la galleria prevista in corrispondenza di Cascina Deserto; la stessa prescrizione n.60 della delibera C.I.P.E., n. 97/2009 (approvazione del progetto definitivo dell’autostrada) che così recitava: “Vasche di laminazione: si prescrive di ricercare un migliore inserimento territoriale attraverso la riconfigurazione – o rilocalizzazione delle vasche di laminazione compatibilmente con la contestualizzazione ambientale e con il panorama espropriativo previsto nel Progetto Definitivo”. Insomma: ci sono tutte le premesse per passare dalle parole ai fatti e salvare Nonna Quercia dalle ruspe, purchè, ritengono gli ambientalisti, anche il Comune faccia sentire la sua voce.
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