Nessuna medaglia varesina per le barche olimpiche
Agli Europei di Portogallo Luini e Frattini non brillano in finale. Ancora brava Valentina Calabrese, a un soffio dal podio
La vittoria organizzativa di Varese, che in Portogallo è stata insignita dell’organizzazione degli Europei di canottaggio 2012, non ha purtroppo trovato un riscontro altrettanto valido in acqua nonostante ci fossero delle buone premesse.
A Montemor-O-Velho infatti, sia il doppio di Elia Luini sia l’otto di Pierpaolo Frattini e del timoniere Andrea Lenzi chiudono mestamente al sesto e ultimo posto la propria finale per l’oro. Le due imbarcazioni, pur con aspettative differenti, erano entrate nel novero delle migliori sei dopo le semifinali del sabato ma non hanno saputo dare l’assalto al podio. E se l’otto è da tempo alla ricerca di piazzamenti interessanti e ha comunque disputato una gara orgogliosa (vince la Germania su Polonia e Ucraina), dal doppio di Luini e Bertini ci si attendeva senz’altro un piazzamento migliore. I due azzurri invece, dopo una partenza positiva (quattro barche alla pari dopo i primi 500 metri) sono andati calando e si sono fatti sfilare anche da Portogallo e perfino Slovenia. Vince anche qui la Germania sui padroni di casa lusitani e sulla Francia.
Chi invece continua a dare ottimi riscontri è la più giovane della pattuglia varesina, la figlia d’arte Valentina Calabrese. La gaviratese, dopo l’argento nel quattro non olimpico di sabato, ha gareggiato nella finale del due senza e insieme alla compagna Claudia Wurzel è arrivata a un passo dalla medaglia di bronzo. Alla fine per le due azzurre è arrivato un quarto posto che non può essere deludente soprattutto in chiave futura; vince la Romania sulla solita Germania e sulla Croazia.
Nel complesso l’Italia non ha brillato nelle finali di domenica, quelle più importanti appunto perché erano dedicate agli armi olimpici. La spedizione azzurra ha concluso con un argento nel due senza maschile (Carboncini e Mornati) e un bronzo nel doppio femminile (Schiavone e Sancassani). Sabato invece erano arrivati quattro ori, due argenti (anche quello del timoniere Lenzi sul "due con") e un bronzo.
Segno che la base c’è e il livello medio è alto, ma anche che gli atleti di primissima fascia stanno faticando contro gli avversari internazionali. Tra poco più di un mese c’è il Mondiale in Nuova Zelanda, il remo azzurro deve già affilare le armi.
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