Dimissioni in massa dei consiglieri comunali, cade la giunta Damiani
È la resa dei conti. Undici consiglieri comunali (5 del Pd, 4 della Lega Nord , 1 di Forza Italia e 1 di Malnate Viva) hanno detto basta all'agonia della giunta Damiani. A breve ci sarà la nomina di un commissario prefettizio
Malnate ore 10 e 30. Come il Quarto Stato (in questo caso molto allargato) di Pelizza da Volpedo, gli undici consiglieri comunali (Eugenio Paganini, Olinto Manini, Samuele Astuti, Donatella Centanin e Isidoro Monetti del Pd; Vito Bozzini, Rosemary Montalbetti, Alessandro Bulzoni ed Enrica Corradin della Lega Nord; Raffaele Bernasconi di “Malnate Viva” e Michele Colasuonno di Forza Italia) da piazza delle Tessitrici marciano verso il palazzo comunale per dare le dimissioni. Davanti a loro Alessandro Vedani, uno dei maggiorenti del Carroccio chiamato a suo tempo per gestire la crisi della maggioranza malnatese. Pd, Lega Nord, un pezzo di Forza Italia e la lista Malnate viva, per un attimo, dunque, sono alleati. Quel tanto che basta a far cadere la giunta del sindaco Sandro Damiani.
Ore 10 e 55. Il consiglio comunale è sciolto: gli undici consiglieri consegnano nelle mani del segretario comunale le lettere di dimissioni. «Ora – spiega Maria Volpe – porteremo le dimissioni al prefetto che ne verificherà la contestualità e nominerà un commissario prefettizio provvisorio». Un ultimo controllo alle firme e ai documenti e poi il segretario comunale se ne va con un sorriso amaro e una battuta che sa di commiato: «Mi dispiace, buon lavoro».
Caduto il consiglio comunale, cadono le commissioni, la giunta e il sindaco. L’uomo che ha spinto l’ultima tessera di questo domino politico è Michele Colasuonno di Forza Italia che, come aveva già annunciato da tempo, si è unito alla pattuglia dei dimissionari dell’opposizione. «Io ho una sola parola – dice l’ex consigliere azzurro – e quella parola l’ho portata avanti fino in fondo. Stamattina già alle 8 qualcuno ci ha provato a chiamarmi. Ora auguro agli altri consiglieri buon lavoro. Per quanto mi riguarda, visto che nessuno della segreteria di partito si è fatto sentire, e tantomeno il mio collega Elia Azzalin, penserò a “Forza Malnate” una nuova formazione senza architetti al suo interno».
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