Ospedale, vertenza sull’indennità di rischio per malattie infettive
Il sindacato USB pone la questione della parità di trattamento con le infermiere professionali per le operatrici anch'esse esposte, almeno in teoria, a rischi di contagio da Tbc nel reparto pneumologico
Dopo "più di un mese senza risposta" alla lettera inviata all’Azienda Ospedaliera di Busto Arsizio, nella quale si chiede un incontro "per risolvere la disparità sulla concessione dell’indennità di rischio da malattie infettive alle lavoratrici della Struttura Complessa di Pneumologia del P. O. di Busto A.", Venerdì 1° ottobre il sindacato USB ha chiesto al Prefetto l’apertura della procedura di conciliazione con l’Azienda Ospedaliera di Busto Arsizio.
Le operatrici socio-sanitarie presenti nel reparto, ricorda il sindacato in una nota diffusa ai mezzi d’informazione, "entrano regolarmente nelle camere e prestano assistenza sanitaria ai degenti affetti da TBC (tubercolosi) o in attesa di diagnosi. Quindi, come ottenuto dalle colleghe Infermiere Professionali dal 1° Luglio, devono vedersi riconosciuto il rischio di cui all’articolo 44 comma 6 del contratto collettivo".
Altro argomento non meno importante per il sindacato di base è la richiesta di adeguamento strutturale delle camere dove sono ricoverati pazienti affetti da questo morbo un tempo micidiale, ma sempre temibile (anche per la resistenza che tende a sviluppare agli antibiotici negli ultimi anni), "in modo da limitare il rischio di contagio sia al personale operante nel Reparto, sia agli altri degenti presenti nella Struttura Complessa di Pneumologia".
USB rimarca di non trovare alcuna soddisfazione ad usare pressioni per ottenere l’incontro richiesto, ma insiste che il problema c’è e va risolto.
"Nel caso di mancata disponibilità da parte dell’Azienda Ospedaliera siamo pronti ad iniziative di protesta per vedere riconosciuto l’indennizzo del rischio, già ampiamente valutato dall’Amministrazione Ospedaliera per altri operatori del Reparto di Pneumologia".
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