Sannino: “Felice per un punto meritato”

Il tecnico parla di "squadra parsimoniosa" ed evita polemiche con Colantuono. Pisano e Dos Santos felici per la prova della difesa: "Pareggio che dà morale in vista di Empoli"

A Beppe Sannino non è rimasta troppa voce dopo i 90’ più ampio recupero trascorsi in panchina a Bergamo. Il mister non sorride “fisicamente” ma lo fa a parole fin dalla prima risposta ai giornalisti. «Quello di oggi è un punto sofferto ma felice e ce lo portiamo a casa volentieri. Sapevamo delle difficoltà nello sfidare l’Atalanta ma siamo stati bravi in fase difensiva a reggere l’urto della capolista. In attacco invece non abbiamo combinato molto, anche per la forza dei nostri avversari, ma alla fine sono contento per il pareggio e lo reputo un risultato giusto».
La sua squadra non è stata quella che ci ha abituato a un gioco spumeggiante e imprevedibile; Sannino lo sa ma stavolta non se ne lamenta: «Di sicuro il Varese di oggi non è quello garibaldino che vediamo di solito: oggi siamo stati parsimoniosi, abbiamo saputo non rischiare concedendo solo quell’occasione per Doni nel finale ma credo che non sarebbe stato giusto subire il gol in quel momento per come era andata la gara. Abbiamo perso Pesoli nel riscaldamento per un guaio al polpaccio ma anche allora i ragazzi hanno capito che serviva ancora maggior concentrazione e sacrificio per uscire imbattuti da qui».
Fedele al fatto che quel che accade in campo termina al fischio finale, Sannino nega anche l’evidenza quando gli si chiede del battibecco con il tecnico avversario: «Tra me e Colantuono? Non c’è stata alcuna discussione, vi sbagliate. E poi con gli altri io non parlo, io mi rivolgo solo ai miei giocatori (qui, probabilmente, c’è una frecciata velenosa al collega). Rispetto all’andata l’Atalanta ha di sicuro giocato meglio, anche perché allora i nerazzurri sono stati penalizzati dal vento. Sono una squadra molto ben organizzata, tant’è vero che abbiamo dovuto fare un grande lavoro per portare a casa un punto: anche oggi dunque usciamo dal campo consapevoli che le formazioni che ci stanno davanti lotteranno per vincere il campionato. E noi dovremo tirare diritto per arrivare alla salvezza al più presto».
Chiusura affidata alle sensazioni: «Alla vigilia ho detto che non avevo mai giocato davanti a così tante persone e devo dire che Bergamo sotto questo aspetto è una città straordinaria. Io sono un operaio del pallone e l’Atalanta l’avevo vista solo in televisione, mai da avversaria: qui il pubblico è davvero grandioso e per questo attaccamento merita la Serie A».
 
Anche Stefano Colantuono nel dopo partita evita scontri e polemiche, rivendicando però quanto fatto dai suoi uomini. «Secondo me oggi siamo stati superiori su ritmo, pressing e possesso palla; il Varese però si è difeso molto bene come ci attendevamo, visto che raramente prende gol. Ne è uscita una partita da battaglia, in cui il campo non ci ha aiutato, con tutte quelle buche; sono comunque contento perché ho una squadra in salute che ha limitato il Varese il quale di solito appare molto più brillante. Poi, è vero, è mancato il gol: occasioni ce ne sono state, a partire da quella di Doni che è stata clamorosa ma anche nel primo tempo ci abbiamo provato. Però, come dicevo, non è mica semplice realizzare contro il Varese, e si è visto anche oggi».
 
Il Varese manda poi in sala stampa due difensori, non un caso vista la bella prova del reparto arretrato. Il primo a parlare è Eros Pisano, di nuovo tra i migliori in campo: «Conoscevamo le potenzialità dell’Atalanta che soprattutto in attacco è forse la migliore del campionato. Siamo stati bravi in copertura e abbiamo strappato un pareggio molto importante che dà anche morale per la settimana che ci porterà a Empoli. Nel primo tempo siamo stati un po’ contratti, poi dopo l’intervallo siamo riusciti a crescere bene: dietro abbiamo fatto tutti una buona partita, non solo io, e ciò significa che tutta la squadra ha aiutato il nostro reparto». Tra le difficoltà del giorno, anche la cornice e l’esperienza dei rivali: «Qui c’è anche un pubblico che spinge la squadra in modo incredibile. Ricordatevi che molti di noi hanno iniziato a giocare davanti a 200 persone e che già settimana scorsa, con 8mila tifosi, ci sembrava di vivere in un altro mondo. Oggi ce n’erano ventimila e all’inizio la cosa si è un po’ avvertita, poi però abbiamo solo pensato a giocare. Con Doni invece – scherza Pisano – volevamo vedere chi ha la testa più dura e… abbiamo pareggiato anche lì. Tornando seri, non dovevamo farci intimorire in alcun modo e anche per questo poi siamo arrivati al “testa a testa” nei minuti finali».
Anche Claiton Dos Santos è soddisfatto dello 0-0. «Ci siamo scontrati con una squadra molto forte sia sul piano fisico sia su quello tecnico. Non era facile fare risultato qui e dunque ci teniamo stretto questo punto. La nostra idea era di tenere la squadra più alta possibile ed evitare di dare occasioni all’Atalanta perché loro sono ricchi di giocatori forti: da Tiribocchi, a Marilungo a Doni che è subentrato. Noi abbiamo invece dovuto schierare Camisa all’ultimo momento e Ale è stato bravissimo: è un ottimo professionista e l’ha dimostrato anche oggi.

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Pubblicato il 22 Gennaio 2011
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