Per due minuti non riusciamo a sorridere
Mister Sannino : «Bisogna saper soffrire fino all'ultimo». Il Frosinone crede ancora nella salvezza
Se una squadra vuole ambire a fare il grande salto, deve saper soffrire fino all’ultimo secondo. Contro il Frosinone gli uomini di Beppe Sannino hanno tenuto fino a due minuti dal fischio finale. Tra loro e i tre punti della vittoria c‘era solo un piccolo margine. Centoventi secondi, fatali per il Varese, benedetti per il Frosinone. «Per due minuti non riusciamo a sorridere perché è mancata la capacità di soffrire – commenta Sannino a fine gara – e così abbiamo buttato cio’ che di buono avevamo fatto nel primo tempo».Il mister del Varese in genere non getta mai la croce addosso a nessuno. Questa volta però di quei maledetti centoventi secondi, la metà sono da attribuire ad Alessandro Carrozza che al 48’, dopo aver subito un fallo, è rimasto a terra facendosi portar fuori dal campo. A quel punto l’arbitro ha concesso un minuto di recupero in più e in quel minuto è avvenuto il pareggio del Frosinone. «Doveva stare in campo – continua Sannino – e tenere su la squadra. Ogni tanto bisogna saper leggere la partita, non bisognava lasciarli calciare. Ma noi siamo puri e lasciamo che delle sfaccettature vanifichino tutto il nostro gran correre».
L’allenatore del Varese, però, non toglie meriti agli ospiti. «Il Frosinone ha giocato bene, ha giocatori di grande qualità e ha letto bene la partita».
Tre punti al Varese servivano anche per alleggerire la pressione degli inseguitori, a cinque lunghezze di distanza (la Reggina è a quota 39). E Sabato prossimo c’è il Novara di Tesser, battuto all’andata, e in cerca di conferme dopo la sconfitta di Livorno.
Per il Frosinone un punto a Varese è arrivato grazie anche alla caparbietà di una squadra che sul finire del primo tempo sembrava destinata a lasciare i tre punti al Varese. «Negli spogliatoi durante l’intervallo ho urlato come un forsennato – dice Salvatore Campilongo -. Due gol così al Varese, che è una squadra fortissima, non si regalano. Per tutta la settimana abbiamo provato, tenendo conto del pressing e dell’intensità della squadra di Sannino, eppure abbiamo sbagliato proprio lì. Il secondo tempo mi è piaciuto perché abbiamo dimostrato di avere un grande carattere».
Decisivo è stato l’ingresso sul finire del primo tempo di Cesaretti, autore di due gol, a cui si aggiunge il capolavoro di Stellone, che ha realizzato una rete degna di una carriera giocata sempre ai massimi livelli. «Cesaretti è un giocatore che se trova gli spazi è devastante – conclude il mister del Frosinone – . Purtroppo non l’ho potuto schierare fin da subito perché in settimana si è allenato solo un giorno a causa della febbre e della dissenteria. Questo punto è importante, mancano ancora 13 partite e noi ci possiamo salvare».
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