Prima settimana di “ronde” per gli osservatori albizzatesi
Zorzo:"Un'occasione per parlare con i cittadini". Polemiche dal Pd:"sbagliato il contributo di 800 euro dal comune"
Da una settimana girano per Albizzate gli “osservatori volontari”. Sono le cosiddette “ronde”, anche se sono meno militaresche di quanto il termine potrebbe evocare. Erano fortemente volute dalla Lega Nord e sono state trasformate in realtà soprattutto grazie al ministro dell’Interno Roberto Maroni.
Ad Albizzate sono in 6, capitanati dall’assessore Mirko Zorzo, ad essere abilitati con il patentino da “osservatore volontario”. Hanno dovuto sostenere un corso apposito coordinato dalla prefettura e superare alcuni requisiti.
L’attività è stata dunque fortemente regolamentata, gli “osservatori” non possono intervenire direttamente in nessuna situazione sospetta ma solo comunicare con il 112 per richiedere un intervento delle forze di polizia abilitate. Sono dotati di una casacca numerata, di un telefono e di torce. Ogni “pattugliamento” non può essere composto da più di 3 persone.
I rondisti albizzatesi hanno cominciato il loro servizio nella mattina di sabato 5 febbraio, fra la curiosità degli albizzatesi («spesso i concittadini si sono informati sulla nostra attività ed è stata un’occasione per parlare ognuno dei problemi del paese», spiega l’assessore Mirko Zorzo). Altre uscite ci sono state nelle giornate di martedì e giovedì.
Qualche polemica è stata sollevata dal circolo del circolo del Partito Democratico che ha criticato la scelta del comune di contribuire con 800 euro al progetto degli “osservatori volontari”.
Zorzo rivendica invece con forza la decisione dell’amministrazione, «è stato un contributo per le spese sostenute per la formazione dei volontari, ed è una scelta che rivendiachiamo perché crediamo nella cultura della sicurezza. Da adesso in poi sarà tutto volontariato».
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