All’hub australiano arriva l’antidoping
Missione esplorativa per i responsabili dell'agenzia governativa antidoping, arrivati per stringere accordi con le autorità italiane. Intanto la struttura ospita i primi ritiri degli atleti
I primi a testare la struttura appena inaugurata sono stati i giocatori di tennistavolo, i prossimi fruitori arriveranno a metà aprile (basket in carrozzina e calcio australiano) ma intanto il quartier generale dello sport australiano a Gavirate ha già accolto la visita dei responsabili della struttura antidoping del Paese oceanico.
Nessun problema, ci mancherebbe, ma un sopralluogo necessario quando una struttura così importante muove i primi passi; lo spiegano proprio Paul Roland e Trevor Burgess, dirigenti dell’autorità governativa antidoping ("Australian Sports Anti-Doping Authority") inviati a conoscere i propri "colleghi" italiani e affiancati dal responsabile dell’hub, Warwik Forbes (a sinistra nella foto).
«Il nostro Governo dà grande importanza alla lotta al doping e nel 2006 ha creato questa agenzia che ha sostituito le strutture precedenti. Lo scopo è certamente quello di effettuare test e controlli e di sostenere le indagini della Polizia con cui abbiamo rapporti speciali, però teniamo molto anche all’educazione degli atleti, in modo da prevenire problemi legati all’assunzione e al traffico di sostanze proibite. Per questo siamo venuti a effettuare un sopralluogo a Gavirate, prima che il centro entri a pieno regime: vogliamo capire dove si trova e interagire con le autorità locali». Detto fatto, Roland e Burgess domani (venerdì) saranno a Roma per incontrare i responsabili antidoping del Coni; più avanti sarà invece la volta della Polizia varesina. «Abbiamo individuato nella Squadra Mobile il nostro interlocutore, nel caso in futuro dovessero sorgere problemi» ha aggiunto Forbes. «Il nostro compito è anche quello di valutare quali sono i rischi cui vanno incontro atleti e allenatori se vengono colti in fallo in una nazione straniera».
Al momento l’agenzia antidoping australiana non ha ancora deciso se installare a Gavirate, o comunque in zona, un proprio ufficio; la decisione passerà anche da quanto scaturirà dagli incontri con Coni e Polizia. «Il primo giudizio sull’hub è comunque positivo» spiegano i due delegati, affacciandosi alla grande vetrata della sala stampa che si affaccia sul lago. A pochi metri dalla doppia bandiera australiana e italiana che vuole chiudere qualche polemica (di cortile ndr) sorta nei giorni scorsi.
CENTO CANGURI – Come detto, dopo l’inaugurazione è toccato a una decina di atleti del tennistavolo utilizzare per la prima volta l’hub. I pongisti sono poi partiti per Udine dove erano impegnati in un torneo, e nella settimana varesotta si sono allenati al palazzetto di Lozza dove è radicata la discipline del tennistavolo. Ad aprile toccherà alla squadra di basket in carrozzina (in cantiere potrebbe esserci anche un’amichevole con gli azzurri) e a quella di "football australiano", una variante sconosciuta da queste parti. In tutto un centinaio di persone tra atleti, tecnici e dirigenti che riempiranno l’hub e in parte alloggeranno all’hotel che sorge a pochi passi. In estate poi sono attese diverse squadre, ma forse il team più interessante è quello di rugby under 20: i giovani Wallabies dovrebbero anche sfidare in un match i pari età della Scozia al "Levi" di Giubiano il 3 giugno.
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