Olgiate celebra a Villa Restelli, a Castellanza assente la Lega

Celebrazioni bagnate ma partecipate a Castellanza e Olgiate Olona per i 150 anni dell’unità d’Italia. Davanti a Palazzo Brambilla una cinquantina di persone, rigorosamente armate di ombrello, hanno assistito alla sobria ma solenne cerimonia organizzata dall’amministrazione con l’alzabandiera a lato del monumento ai caduti. Presenti tanti consiglieri comunali della maggioranza e dell’opposizione con la solita e inspiegabile assenza degli esponenti della Lega Nord, sempre presenti ai tagli del nastro ed entità più che spiritiche di fronte agli impegni istituzionali legati alle celebrazioni del 150esimo. Tra i presenti, invece, c’era un nuovo italiano: Noureddine Belmadani, marocchino sposato con una donna varesotta e insegnante di arabo con un’associazione del territorio.

Conta dei presenti a parte il sindaco Fabrizio Farisoglio ha citato nel suo discorso le parole di Vittorio Emanuele II al nuovo parlamento che parlava di «unità da parte di popoli con storie diverse, unità delle amministrazioni locali» e ha inteso il senso delle parole del capo dello Stato giorgio Napolitano che ha sottolineato come «divisi saremmo stati schiacciati». La cerimonia è proseguita con un rinfresco e, nel pomeriggio, con il concerto dei Santa Cecilia Boys.

A Olgiate Olona tanta gente nel salone principale di Villa Restelli, la dimora olgiatese del borghese milanese Francesco Restelli che partecipò attivamente alle Cinque Giornate di Milano e fu senatore dell’Italia post-unitaria. La villa, aperta al pubblico per l’occasione per volontà del trisnipote, è stata teatro del racconto dello storico Giampaolo Grampa e del saluto istituzionale del sindaco Giorgio Volpi. All’interno di quella stessa villa, infatti, furono nascoste parte delle armi provenienti dalla Svizzera che furono utilizzate nella storica battaglia per le vie del capoluogo meneghino.