Schirannetta: storia e miracoli
Storia e leggende per la Chiesa che stra nel verde tra Casbeno e Bobbiate
Chiesa di S. Maria della Purificazione o della Schirannetta. Parrocchia san Vittore – Casbeno
LA SCHEDA
CENNI ARTISTICI
Nel quartiere varesino di Casbeno, tra parchi, giardini e ville, sorge la minuscola chiesa romanica di Santa Maria della Purificazione, detta della Schirannetta.
Una piccola costruzione a pianta rettangolare, un tempo isolata nel verde, caratterizzata da un’unica navata d’impianto romanico. È possibile datare gli affreschi interni dell’edificio al 1408, grazie all’indicazione riportata dall’autore sull’orlo del campanello legato al pastorale di Sant’Antonio abate. Sulla parete di fondo del presbiterio, risalta un bell’altare in stucco del secolo XVIII; sulla parete destra, nella fascia superiore una serie di affreschi: una Madonna del Latte; una Madonna con San Giovanni Battista e altri Santi. Nel registro inferiore una bella immagine di Dio Padre, che accoglie il Cristo crocifisso tra le braccia. Si tratta di opere databili tra il secolo XIV e XV. A caratterizzare, in particolare il breve ciclo d’affreschi interni, sono proprio i resti di una Madonna del latte, la visione iconografica che rappresentata la vergine a seno scoperto, in procinto di allattare il figlio. La forte devozione nei confronti del dipinto, legata anche al desiderio di maternità, trova riscontro nell’antica cerimonia della benedizione delle mamme in dolce attesa, che si tiene ogni anno durante la festa della Candelora, il 2 febbraio.
IL “MIRACOLO” DELLA SCHIRANNETTA
La leggenda narra che nel 1789 la chiesetta si trovasse in uno stato di quasi totale abbandono, perché il parroco non se ne curava a causa degli scarsi proventi.
Un sabato il garzone di un sarto si recò dal sacerdote per portarlo dal suo padrone, il quale lo informò che suo figlio era molto malato e che la notte aveva fatto un sogno: la Madonna avrebbe fatto guarire il bimbo a condizione che la chiesa della Schirannetta venisse restaurata.
Il parroco promise al sarto il suo interessamento, ma continuò imperterrito a non curarsi della piccola chiesetta. Trascorsero il Natale e la festa dell’Epifania: la chiesa era sempre malandata ed il sarto quasi alla miseria per i costi dei medicinali e delle cure prestate al figlio.
Un giorno arrivarono i soldati di Napoleone che saccheggiarono la cappella; il sarto, preoccupato per le sorti del figlio, offrì una giacca nuova ad un caporale francese, a patto che questo restituisse tutte le ricchezze sottratte alla chiesa. Il sarto lavorò giorno e notte, riuscendo a consegnare la giacca al caporale. Da quel momento il figlio riprese la salute e con lui la chiesetta. Le offerte aumentarono, poiché i fedeli erano più invogliati a pregare e ad offrire denaro ad una chiesa divenuta più bella ed accogliente.
CENNI STORICI
1200 circa
La prima costruzione della chiesetta della Schirannetta risale al 1200 circa e comprendeva solo l’attuale superficie dell’altare.
È dedicata alla purificazione della Vergine.
1300-1400
Venne aggiunta la seconda parte, la navata.
1500
All’inizio del secolo la chiesetta divenne proprietà delle Suore Romite del Sacro Monte, che però non ne mostrarono troppa cura per tale luogo devozionale alla Madonna, dove, ogni anno, , festa della Candelora,i Varesini si recavano per ritirare la Candela Benedetta da accendere durante la malattia di qualche familiare.
1798
L’Imperatore sopprime gli ordini religiosi e la chiesetta venne incamerata dalla prima Repubblica Italiana. Si racconta che l’Imperatore profanò il tempio entrandovi a cavallo e la proprietà fu ceduta a un certo sarto Talamona in cambio di 25 giubbe rosse confezionate per gli ufficiali della guardia.
1802
La chiesetta e il piccolo piazzale antistante vennero annesse alla Parrocchia di Casbeno. La chiesa servì per tutto il 1800 come luogo sacro.
1944
Il piccolo tempio, nonostante le bombe cadute tutte intorno con diversi morti, rimase miracolosamente indenne.
1960
L’intero complesso venne restaurato.
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