Stelluti all’assalto di Palazzo Gilardoni: «Via i leghisti da Agesp»

Il candidato sindaco del centrosinistra unito parla ai suoi al Museo del tessile e apre la sua campagna elettorale: «Pensiamo a lavoro, imprese, sicurezza, giovani e partecipazione»

Carlo Stelluti apre la sua campagna elettorale come candidato sindaco attorniato dai responsabili cittadini dei vari partiti e movimenti che lo sostengono. Dal Pd a Rifondazione Comunista passando per il movimento civico di Manifattura Cittadina, Idv, Verdi e Sinistra ecologia e Libertà ieri sera, venerdì, c’erano tutti sul palco della sala del Museo del tessile che ha ospitato l’apertura della competizione che porterà alle elezioni amministrative di maggio. Il candidato sindaco del centrosinistra è partito dal minuto di silenzio per i morti del terremoto e dello tsunami in Giappone, ha toccato il tema della imminente guerra contro Gheddafi per arrivare alla situazione locale e presentare le linee principali del programma di coalizione.

Un programma condiviso con tutte le forze che compongono il variegato mondo del centrosinistra: «Noi siamo uniti davvero – ha detto Stelluti – mentre a destra Lega e Pdl si fanno la guerra. Come può, la Lega, ripresentarsi agli elettori se non condivide quello che la sua coalizione ha fatto in questi anni?». Così il candidato della coalizione che si oppone al centrodestra ha voluto rimarcare il momento di impasse degli avversari. Subito dopo, però, l’ex-sindaco di Bollate ha toccato i punti salienti del suo programma: «Quasi tutte le industrie storiche di Busto sono state sostituite da un pulviscolo di piccole imprese, alcune pregevoli che andremo ad incontrare nei prossimi giorni. Queste imprese vanno sostenute e incentivate – ha detto il candidato del centrosinistra – l’amministrazione uscente, nonostante si richiami al mondo imprenditoriale, ha abbandonato a se stessa la zona industriale. A queste realtà serve supporto alla ricerca, al marketing, accesso al credito. Noi non vogliamo stare a guardare e metteremo a disposizione, se eletti, il peso di un’amministrazione comunale. Il lavoro deve tornare ad essere certezza per il futuro dei giovani»

Stelluti ha poi sottolineato le tante professionalità presenti sul territorio e del modo in cui queste possono essere coinvolte, nuovamente, nell’interesse della città: «Vogliamo una Busto che diventi città del sapere. Abbiamo tante professionalità di alto profilo che si spendono fuori da Busto, noi vogliamo riportarli qui – ha esclamato Stelluti – Che futuro vogliamo a dare a Busto? Lo decideremo mettendo la business community attorno ad un tavolo per dicuterne anche insieme agli altri attori che ci circondano mettendo fine a campanilismi di sorta».

Il candidato ha anche toccato il problema della scarsità di risorse che sta attraversando molte amministrazioni, compresa quella di Busto che è in pieno risanamento di bilancio: «Per governare ci vogliono le risorse. Siamo in attesa del federalismo che non è ancora chiaro come verrà attuato. Si darà facoltà ai comuni di inserire nuove tasse ma non è così che lo si applica – ha subito precisato – bisogna usare in modo serio e razionale le risorse dei cittadini. Non possiamo tagliare il sociale ma, citando un esempio di soldi sprecati, non possiamo nemmeno permetterci una nuova Malpensafiere, un polo fieristico costruito a due passe da quello più grande d’Europa a Rho. Bisogna anche dire basta al clientelismo nei vari settori, dalla cultura alla gestione dei servizi. Tutto viene spartito secondo logiche partitiche. Come sta accadendo con i leghisti in Agesp, vogliamo smontare questo sistema e riformare l’azienda multiservizi».

Stelluti ha anche parlato di bilancio partecipato: «Voglio riproporre l’esperienza fatta a Bollate mettendo a disposizione soldi per ogni quartiere che verranno spesi dagli stessi cittadini per risolvere i problemi che riguardano la loro zona e che conoscono, spesso, molto di più della stessa amministrazione comunale». Durante la serata Stelluti ha anche parlato di luoghi di aggregazione per i giovani che escono dall’orbita degli oratori: «Hanno un ruolo importante ma non possiamno lasciarli soli» e di sicurezza puntando però su «elevazione ldela cultura civica dei cittadini, miglioramento degli spazi pubblici e dell’illuminazione dei quartieri».

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Pubblicato il 19 Marzo 2011
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