Adelante Adelante c’è Diego al volante

La Cimberio, trascinata dallo spagnolo, decolla verso i playoff al pari di un Varese dalle ginocchia bioniche e di una Yamamay ora più Serena

(d. f.) Stoppa di qua, schiaccia di là e costringe i suoi ex tifosi (sì, è stato anche a Biella…) a masticare amaro. La copertina di questo pagellone che rispetta le festività e arriva con 24 ore di ritardo è – fa anche rima – per lo spagnolo Diego Fajardo, il volto più rappresentativo della Cimberio che viaggia in direzione playoff. La medesima meta di Varese e Yamamay, dove questa volta gli ispiratori sono importanti tanto quanto gli esecutori materiali (di reti e punti). Apriamo con il basket, chiudiamo con lo stesso sport e con un vecchio amico che quest’anno non ha raccolto soddisfazione: fine corsa per Stefano Pillastrini e, un po’, per chi continua a menarla con la storia del pivottone indispensabile "alla Sharrod Ford". Retrocesso lo scorso anno, sull’orlo del baratro questa volta.

Pagellone numero 54 del 26 aprile 2011

diego fajardo basket cimberio aperturaDiego Fajardo 8 – Il vantaggio di avere in squadra un giocatore che ha girato tutta l’Italia dei canestri è quello che per lui le partite dell’ex si sprecano. E così don Diego, per la par condicio, dà il massimo contro qualunque avversario, anche quelli che l’hanno ospitato più di dieci anni fa come Biella, sommersa in casa dalla prestazione del lungo spagnolo. 15 punti, 16 rimbalzi, 30 di valutazione: a una prima e distratta occhiata dei tabellini sembrerebbe un’esibizione da playoff Nba e invece è la "mossa" che spinge Varese ancor più in zona playoff.

Valentina Serena 7,5 – Finalmente è primavera anche per la palleggiatrice veneta, che esce dal “bozzolo” e comincia a volare con le altre farfalle. Non è una campionessa, e questo lo si sapeva già un anno fa, ma neppure poteva essere la giocatrice fragile e spaesata che si era meritata i fischi dei tifosi. La sua riscossa nel derby è quella di tutta la Yamamay, che in pochi giorni ha toccato il punto più basso e quello più alto della sua stagione. Ora si va a caccia di conferme: le potenzialità ci sono, giocare a nascondino non è più lecito.

Leonidas Neto Pereira 6,5 – Se i compagni di squadra trovano in spogliatoio, prima delle partite, un set completo di maglie e calzoncini, il brasiliano venuto dall’Isonzo riceve anche un set di ginocchia di ricambio, tanta è la frequenza a subire interventi alle articolazioni. Ginocchia bioniche però, frutto di qualche studio sui robots che ci facevano ammattire da bambini se è vero che "Leo", pur con gambe martoriate, riesce sempre a lasciare il segno. Dribbling, serpentine, sombreri, tocchi morbidi: Neto suona il samba e le difense ballano. 

Ivan Basso 5,5 – La condizione fisica non è certo la migliore, però vedere una "classica monumento" come la Liegi in cui Ivan arranca nel gruppone degli anonimi non è una bella notizia, anche perché sulle Ardenne in passato il varesino aveva dato spettacolo. La primavera di Basso si avvia alla conclusione con un bell’acuto (la vittoria a Lugano) e qualche dubbio di troppo che probabilmente non sarà risolto nel "Romandia". L’anno scorso sulle strade elvetiche andò male e da lì cominciò la riscossa: la storia si ripeterà?

Stefano Pillastrini 4,5 – Per un soffio l’ex tecnico della Cimberio non ha "mangiato la colomba", esonerato nella notte che precede la Pasqua dopo che i suoi presunti campioni hanno segnato la bruttezza di 47 punti alla difesa di Teramo riportando Montegranaro in zona pericolosa. Qualcosa si è rotto nelle Marche, a partire dal rapporto tra tecnico e giocatori che – vista da lontano – stanno inscenando il più classico dei "giochiamogli contro". Il Pilla dunque non rivedrà Masnago ma forse, dopo il trentello venato di rivalsa inflitto all’andata a una Cimberio in stampelle, per lui potrebbe anche essere un bene. Avrebbe trovato un quintetto biancorosso con la bava alla bocca.

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Pubblicato il 26 Aprile 2011
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