Domestica “007” scopre tradimento ma viene denunciata per stalking

Tra moglie e marito non mettere dito, lo dice il proverbio ma lo conferma anche il tribunale di Varese, con una curiosa vicenda di stalking trattata dal pm Massimo Baraldo nella quale era coinvolta, come imputata, una collaboratrice domestica di 56 anni. L’imputata, in sostanza, è la donna che va a fare i mestiere a casa di una coppia in vista, in un paese a nord di Varese. Lui è persino assessore di quel paese, dunque persona conosciuta. La 56enne, un giorno, scopre che l’assessore ha un’amica che vede di nascosto. Turbata, inizia delle indagini riservate. Si immedesima nella “signora in giallo” e comincia a seguirlo, fino a quando un giorno lo coglie sul fatto, davanti alla porta di un noto albergo, scelto per l’incontro fugace, in un paese delle valli. La donna, allora, comincia a fare pressioni sul marito (presunto fedifrago): gli manda sms, e arriva addirittura a dirgli un giorno che il suo silenzio non potrà essere comprato. Tuttavia, lo zelo nell’indagine domestica invece di creare odio nella coppia pare che metta la moglie dalla parte del marito, insomma ha l’effetto di riavvicinare i coniugi diciamo, ma a tutto danno della domestica investigatrice, che viene denunciata per stalking, “atti persecutori” e finisce davanti al gip Cristina Marzagalli. Ma tutto è bene quel che finisce bene, qualche volta è proprio così: le parti si sono messe d’accordo. Tante scuse per lettera e archiviazione, così in tribunale, come nel talamo.