Raccolta dei rifiuti, sindacato contro l’Agesp

Pronta una lettera di diffida dell’USB per l’ex municipalizzata, accusata di istituire turni di lavoro troppo lunghi e violare le norme sugli straordinari

L’Unione Sindacale di Base attacca l’Agesp: proprio nei giorni in cui monta la polemica a livello nazionale per l’apertura dei negozi nel giorno della festa dei lavoratori, il sindacato nato nel 2010 dall’unione di diverse sigle di base preannuncia una diffida all’ex municipalizzata bustocca per un tema per molti aspetti analogo. L’oggetto del contendere è la raccolta dei rifiuti: secondo l’USB, infatti, i turni di lavoro assegnati per questo compito superano regolarmente le dieci ore, violando quindi le norme sul lavoro straordinario previste dal contratto nazionale, e per di più a molti degli addetti viene spesso assegnato il doppio turno. La lettera di diffida, firmata dal delegato RSU Andrea Ferrario, sarà inviata per conoscenza anche alla Direzione Provinciale del Lavoro.
«Sono previste multe anche molto salate per queste violazioni – spiega Fausto Sartorato, componente dell’esecutivo provinciale – ma l’azienda, purtroppo, continua a non assumere personale e a utilizzare i lavoratori solo per la propaganda elettorale. Il fatto che molti lavorino su base volontaria non deve essere una scusa per abusare degli straordinari: dev’essere garantito il tempo necessario per il recupero psicofisico. Noi non ci fermeremo e continueremo a combattere i diritti dei lavoratori a spron battuto».

Il clima di contrasto tra il sindacato e l’azienda è alimentato anche da un altro episodio: la sospensione dal servizio di cinque giorni inflitta a un dipendente a causa di un diverbio con un superiore L’USB ha preannunciato per la prossima settimana un presidio per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema. «È assurdo – commenta Sartorato – che vengano presi provvedimenti così esasperati contro una persona che in passato ha sempre tenuto un atteggiamento corretto e professionale. Non è la prima volta che questo accade, c’è già un processo in corso e anche in questo caso faremo ricorso e andremo avanti per le vie legali, anche se non è certo corretto che l’azienda possa utilizzare soldi pubblici per retribuire gli avvocati».

La risposta dell’azienda, che respinge le accuse definendole "pretestuose e strumentali" è arrivata in serata. "Come è noto – si legge nella nota – il servizio di raccolta serale nella sua versione allargata è partito a far data dallo scorso 11 aprile con personale reperito su base volontaria e a fronte di un preventivo accordo sindacale con le OO.SS Territoriali firmatarie del CCNL Federambiente. Nell’ambito della prima organizzazione che l’azienda si è data per far fronte all’espletamento del servizio sono stati pianificati turnazioni e orari di lavoro in grado di sostenere i prevedibili carichi di lavoro, nel pieno rispetto delle previsioni contrattuali e comunque con la disponibilità dell’azienda ad apportare le debite azioni correttive sempre nel rispetto del confronto sindacale allorquando venissero accertate concrete necessità. A distanza di poco più di 15 giorni dall’ampliamento del servizio la società, rendendosi conto, anche grazie all’apporto collaborativo da parte del personale coinvolto, ha attuato i primi interventi per compiutamente soddisfare le esigenze emerse sia degli utenti sia degli operatori aggiungendo una risorsa all’organico inizialmente previsto per ciascun turno lavorativo. Tuttavia, la concomitanza delle festività pasquali e delle imprevedibili assenze di malattie unitamente alle ferie di parte del personale precedentemente programmate, hanno determitao, in maniera episodica, la necessità di ricorrere al lavoro straordinario pure sempre su base volontaria nel rispetto di quanto previsto dalla normativa di legge e di contratto."
 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Aprile 2011
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