Non solo un corso di chitarra, ma un’esperienza di vita

Vi proponiamo questa riflessione scritta dai partecipanti al corso di musica organizzato nella Casa Circondariale di Varese

Vi proponiamo questa riflessione scritta dai partecipanti al corso di musica organizzato nella Casa Circondariale di Varese

Venerdì 10 giugno LEZIONE DI MUSICA partecipata presso la Casa Circondariale di Varese. L’occasione è di quelle particolari, arrivano due musicisti doc per parlare di cosa è la musica, di come si fa la musica e di quello che può dare. Per l’occasione c’è anche un piccolo palco nella sala colloqui, il solito quadro fa da sfondo ad amplificatori e chitarre, i detenuti sono una quarantina. Il pomeriggio organizzato dall’Area tratta mentale in collaborazione con il maestro del corso di chitarra , Michele, vede due ospiti d’eccezione per chi di musica ne sa: Reno  Brandoni e Giorgio Cordini.
Per l’occasione la musica si racconta, e Reno tra un assaggio di musica e l’altro, racconta della sua passione, di come la musica è diventata la sua vita, di come è riuscito a vivere della musica. Un’esperienza affascinante che ci racconta di amicizie importanti, di  ore passate a suonare la chitarra da solo in una stanza, di tecniche particolari nell’uso dello strumento. La lezione coinvolge tutti, i più esperti ma anche chi della musica conosce un po’ meno, e il linguaggio universale delle note entra nella stanza e permette a ciascuno di evadere dalla fatica Della quotidianità e di muovere pensieri nuovi sulle note suonate in finger picking, con il tocco leggero o deciso delle dita.
Poi tocca a Cordini e allora alla musica si unisce la voce. Un autodidatta della musica, anche di seconda mano, così si definisce. Però ci incanta quando racconta e canta De Andrè, Fossati , un pezzo di Dylan. Pensare che ha suonato con personaggi importanti e con De Andrè in particolare, emoziona tutti quanti. Vorremmo chiedere di suonare ancora e ancora e di cantare insieme a lui.  Che potere dirompente hanno questi suoni, le parole, la melodia. Occhi chiusi ed emozione, tutti stiamo così in alcuni momenti.
La lezione dura due ore, averne di possibilità del genere per imparare, certo qualcuno in più da domani chiederà di partecipare al corso, qualcuno in più avrà scoperto o riscoperto un interesse particolare, qualcuno canterà mentre viene accompagnato a lasciare la sala per ritornare nella propria “stanza”. La musica e il suo potere, straordinario.
Abbiamo imparato cose nuove, sentito storie di vita affascinanti, così diverse ma per poche ore vicine a ciascuno di noi. Cosa può fare una passione importante nella vita di una persona, quanto può essere affascinante decidere di seguire il proprio sogno.
Ringraziamo chi ha reso possibile e scommesso su un’esperienza di tal genere , un’ esperienza poco comune e di qualità. Grazie a Michele per la perseveranza delle sue idee e all’area Educativa della Casa Circondariale per aver accettato una scommessa “di qualità”. 
 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Giugno 2011
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