Terza pista, il Pd bussa alla porta di Pisapia
Oltre al tema ambientale, preoccupa anche il costo delle nuove infrastrutture: i democratici di Varese hanno approvato un documento unitario, lo porteranno anche a Milano
Il Pd della provincia di Varese non è d’accordo con la terza pista di Malpensa, giudicata troppo costosa e invasiva, e porta il tema all’attenzione di Giuliano Pisapia, rappresentante del principale socio di Sea, il Comune di Milano. L’assemblea provinciale (all’unanimità, con una sola astensione) ha approvato nei giorni scorsi un documento in cui si dichiara che il partito è "contrario alla prospettata espansione del sedime aeroportuale". I vertici del partito non lo considerano una semplice presa di posizione locale: «Il documento ci consente di confrontarci con il Comune di Milano» spiegano i membri dell’assemblea provinciale (Luca Rasetti, Luca Carignola, Beatrice Bova) che si sono occupati di studiare la questione e mettere nero su bianco la posizione del partito. Il documento sarà portato all’attenzione del gruppo consigliare in Regione, dei parlamentari, ma anche del Comune di Milano, il principale azionista di Sea, il gestore aeroportuale. «L’atteggiamento del Comune di Milano – ragiona anche il segretario provinciale Fabrizio Taricco (nella foto con Laura Prati)- avrebbe dovuto essere da sempre di apertura verso il territorio, ma così non è stato. Crediamo che Pisapia possa muoversi in questa direzione».
Il riferimento alle "mutate condizioni politiche" è contenuto nel documento, che – assicurano però i democratici – era già pronto da tempo. «Era un impegno che la segreteria si era presa al momento dell’insediamento a novembre, l’abbiamo rispettato», dice Taricco, che ha saputo avvicinare le posizione di chi è nettamente contrario (in particolare i circoli delle cittadine intorno all’aeroporto) e di chi invece voleva una posizione più sfumata. Nel documento si punta molto, oltre che sulla questione ambientale – rumore, consumo del suolo, inquinamento atmosferico – anche sui costi economici. Un tema centrale: «La terza pista non è a costo zero, sarebbe molto onerosa» dice Luca Carignola. «Peserà sulle tasche degli italiani – aggiunge Jimmy Pasin di Somma Lombardo -, le compagnie dovranno infatti aumentare i costi dei biglietti a causa dell’aumento delle tariffe aeroportuali» (la stessa prospettiva segnalata dai vettori riuniti in AssAereo). Ma non bisogna sottovalutare, dicono i democratici, anche il costo delle infrastrutture "esterne" – adeguamento di strade, ferrovie, autostrade – che serviranno per rispettare le previsioni di traffico crescente.
L’investimento in nuove infrastrutture dovrà essere gigantesco. Ma il Pd non crede nelle previsioni indicate oggi da Sea: «vanno prese con le pinze, anche in passato e in altre situazioni le previsioni si sono rivelate diverse dalla realtà» dice ancora Pasin. Anche per questa ragione economica (non legata strettamente alla dimensione locale) il Pd provinciale ha intenzione di portare il dibattito al livello regionale se non nazionale: il documento è la base con cui confrontarsi. La presidente dell’assemblea Laura Prati sollecita anche gli altri partiti: «Noi discutiamo e decidiamo democraticamente una linea politica. PdL e Lega invece non hanno un documento discusso dagli iscritti e dal territorio».
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