Al via Locarno con il saluto di Kirk Douglas

Apertura del festival in grande stile: presenti tutti i membri delle giurie e prima delle proiezione dell’anteprima internazionale di Super8, proiettato un video saluto dell’attore americano

Il video saluto di Kirk DouglasSotto la minaccia incombente della pioggia si è aperta, mercoledì 3 agosto, la 64° edizione del Festival del film di Locarno, con la proiezione di Super8 di J.J Abrams e con alcune piccole sorprese per gli appassionati e il pubblico della Piazza Grande.
E la pioggia, che statisticamente ha sempre disturbato almeno una serata del Festival, pur rispettando la proiezione non ha mancato di lasciare il segno con un breve ma violento temporale che, un quarto d’ora prima della cerimonia d’apertura, ha messo in fuga una parte purtroppo consistente del pubblico, penalizzando così il successo della proiezione.
 
Marco Solari, Presidente del Festival, come sua abitudine, ha pronunciato il discorso di apertura non rinunciando ai temi politici che gli sono cari: la libertà di espressione dell’arte cinematografica e la certezza e trasparenza del finanziamento pubblico e privato al Festival e al cinema in genere.
Discorso, in realtà, molto sereno rispetto al passato, dopo che il governo federale ha incrementato il finanziamento e la nuova direzione di Olivier Pere, ridotto i costi.
Dicevamo comunque delle sorprese e la prima, molto apprezzata dal pubblico, è stata la presentazione della retrospettiva (dedicata quest’anno a Vincente Minelli), affidata ad un intervento video registrato appositamente per il Festival dal novantacinquenne Kirk Douglas, leggenda vivente del Cinema e fra le ultime grandi star ancora in vita dell’epoca d’oro di Hollywood che ha raccontato di Minelli e dei tre film realizzati insieme, con grande lucidità e garbato umorismo.
 
Poco dopo, all’avvio della proiezione che celebrava anche il quarantesimo del Festival in Piazza Grande (ormai molti lo hanno scordato ma le prime 24 edizioni si tenevano interamente in sala), un’altra piccola ma significativa novità: il trailer del concorso internazionale che ha proposto, in due minuti circa, piccole anticipazioni dei 20 film che concorrono al Pardo d’Oro 2011, e che sono solo una piccola parte, il 10% grossomodo, del totale dei lungometraggi che verranno proposti nei prossimi 10 giorni; altri 18 nel concorso opera prima, e 18 nella sezione competitiva “Cineasti del Presente” che assegna anch’essa un secondo Pardo d’Oro.
Restava a quel punto qualche minuto per un breve messaggio filmato di J.J. Abrams prima di lasciar parlare le immagini di Super8, primo film ufficiale del Festival 2011, pur se preceduto da due proiezioni gratuite nei giorni scorsi sulla Piazza: Colazione da Tiffany e Amarcord, film che non hanno bisogno di presentazioni e che hanno proposto il degno prologo della rassegna cinematografica ticinese.
 
La recensione di Super8 di J.J. Abrams, USA 2011
Abrams, per chi ancora non lo conoscesse, è divenuto famoso grazie alla televisione come padre della popolare serie “Lost”, il suo approdo al cinema è stato caratterizzato da film a budget piuttosto alto e che non avevano timori nell’uso muscolare, ma sempre sensato, degli effetti speciali.
Il ritorno al cinema della quasi cinquantennale saga di Star Trek e il “colossal/B.movie” Cloverfield sembravano avere cementato un buon rapporto del regista sia col pubblico che con la critica, ma soprattutto delineato uno stile preciso del cineasta.
Super8 invece, pur ribadendo alcune delle scelte stilistiche caratterizzanti di Abrams, rappresenta un registro completamente diverso e riesce a sorprendere i fan senza deluderli. La trama è semplice e classica: Ohio, inizio anni ’80, un gruppo di ragazzini impegnati nella realizzazione di un film sugli zombi destinato ad un concorso scolastico, si trovano a riprendere accidentalmente un disastro ferroviario.
Per un banale accidente non riescono a rivedere subito la pellicola che svelerebbe il mistero che invece accompagna oltre metà del film. E il mistero si materializza a poco a poco, in una cittadina che viene sconvolta da fatti apparentemente inspiegabili e dalla sempre più invasiva ed inquietante presenza dell’esercito; il gruppo di ragazzi agirà come fanno i classici monelli della letteratura per l’infanzia: tenendo segreto il proprio ruolo a prescindere dalle conseguenze, fino al precipitare drammatico dei fatti, quando il super8 rivisto della pellicola e inquietanti accadimenti fanno sprofondare i protagonisti e il pubblico in un vero e proprio B-movie degli anni ’50, condito di paranoie e terrore, con tanto di classicissimo BEM (Bug Eyed Monster, mostro dagli occhi d’insetto) sullo sfondo.
Ma senza anticipare troppo si può dire anche questa atmosfera è destinata ed essere capovolta con nuovi colpi di scena e un finale che non sarebbe esagerato definire commovente. Il film, pur nuovissimo, è già in distribuzione in gran parte del mondo e per vederlo in italiano bisognerà attendere solo fino ad inizio settembre..

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Locarno, cerimonia di apertura 4 di 14
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Pubblicato il 04 Agosto 2011
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