Incendiati i mezzi della Protezione civile

Un attentato in piena regola. Ignoti, all’alba di oggi, martedì 9 agosto, sono entrati nella sede della Protezione civile di Varese, alla Schiranna, e hanno dato fuoco a tutti i mezzi chiusi nei garage.
Sono bruciati un gommone carrelato, una pilotina, un ufficio mobile carrellato e tre autovetture una Punto, una Tojota e un Defender. Un altro mezzo è stato preso a sassate e i vetri del parabrezza sono andati in frantumi. I vandali hanno cercato anche di dare fuoco alla sede senza riuscirci: sono bruciate le panchine esterne in legno e una parte della finestra.
L’incendio è stato domato dai vigili del fuoco di Varese intervenuti intorno alle 7 di questa mattina dopo che alcuni passanti in bicicletta hanno visto divampare le fiamme. Sul posto anche i carabinieri di Varese, la polizia locale il responsabile della protezione civile di Varese e molti volonatri.
Alle forze dell’ordine il compito di ricostruire i fatti e dare la caccia ai  responsabili, ma secondo le prime informazioni ignoti sarebbero entrati o a notte fonda o all’alba. La benzina custodita all’interno di uno dei container della sede non è stata neppure toccata, segno che i vandali si erano portati tutto l’occorrente per incendiare.
Il fuoco è stato appiccato in vari punti: all’interno di ogni garage, all’esterno della sede. I mezzi custoditi nei container in lamiera sono andati completamente distrutti. Tra questi anche il gommone che il Comune di Varese aveva consegnato appena un mese fa per gli interventi di soccorso sul lago.
In altri punti le fiamme non hanno attecchito e solo un mezzo è rimasto intatto.
A quanto pare l’allarme è partito da alcuni ciclisti che stavano percorrendo la ciclabile: giunti davanti alla sede della Protezione Civile si sono accorti del fumo e del fuoco che uscivano dai garage e prontamente hanno chiamato i vigili del fuoco: l’allarme è partito alle 7 e alle 8 le fiamme, che ormai avevano distrutto tutto, erano domate.
Sconvolti e affranti i volontari della Protezione Civile: «Un gesto che davvero facciamo fatica a spiegare – dice il responsabile dell’associazione e dei 45 volontari che operano a Varese, Gianluca Siciliano – che senso ha tutto questo? E soprattutto adesso che cosa faremo? Non abbiamo più mezzi per intervenire. Chi volevano colpire? Il Comune di Varese? E perché?
«Ero preoccupato del fatto che fossimo isolati – continua Siciliano – che potessero rubare o danneggiare qualche mezzo, ma a questo davvero non avevamo pensato. Davvero non credevo si potesse arrivare a tanto».