Pardo alla carriera a Bruno Ganz

Premiato in piazza Grande l'attore protagonista di film come "Il cielo sopra Berlino" e "La caduta". Ultimo giorno prima del gran finale di sabato con l'assegnazione dei premi

Bruno GanzPardo alla carriera per Bruno Ganz giovedì sera a Locarno, consegnato dal direttore del festival Olivier Pere, il riconoscimento è andato a quello che è certamente il più popolare attore svizzero al mondo ed un’autentica star nel suo paese.
Ganz è stato oggetto di una lunghissima ovazione da parte del pubblico che lo aveva già premiato nel 2009 consegnando il Prix du Public a Giulias Verschiwinden, commedia svizzerotedesca di cui era il principale protagonista.
Ganz è salito sul palco accompagnato dal cast e dal regista di Sport de Filles, sua ultima fatica, proiettata poco dopo sulla Piazza.
Da segnalare comunque che, pur gremita, la Piazza non ha comunque raggiunto l’affollamento di mercoledì per “Le Havre” di Kaurismaki (rispetto al quale il redattore segnala un proprio refuso nell’articolo di ieri: J. P. Daroussin interpreta il commissario di polizia, non il lustrascarpe Marcel Marx come scritto, Marx è invece Andrè Wilms ed era Wilms l’attore presente alla proiezione).

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Ganz è noto al pubblico internazionale, fra le altre, per le sue interpretazioni ne “il cielo sopra Berlino” di Wim Wenders e ne “la caduta” di Oliver Hirschbiegel (nel quale interpreta Hitler).
A  Seguire, come detto, “Sport de Filles” di Patricia Mauzuy, modesta commedia francese ambientata nel mondo dell’equitazione e centrata sulla figlia di un allevatore di cavalli che, soffrendo troppo per la separazione quando il padre vende uno dei suoi animali, decide di darsi all’ippica (in particolare al dressage) per rimanere loro vicina. E qui l’interpretazione di Ganz è veramente l’unica cosa notevole della pellicola.

Dalle anticipazioni di ieri vale la pena tornare su “thanatur” di Tawfik Abdul Wael, simbolica coproduzione israelo/palestine che quasi certamente però non vincerà il concorso internazionale in cui è inserita data la pessima accoglienza ricevuta sia dal pubblico sia dalla critica.
Diverso il discorso, nei cineasti del presente, per la commedia Khazaka Solnetchniye Dni di Nariman Turabaiev: presentato la vigilia come una commedia solare e divertente ha deluso soltanto chi si era fidato troppo di questa definizione. Il film infatti, pur nell’impianto di una commedia e non mancando di situazioni divertenti e spiritose è in effetti un film decisamente più introspettivo: il protagonista, di cui non viene rivelato il nome, è un ragazzo ventinovenne che vive ad Almaty, in un appartemento in cui gli sono già stati tagliati il telefono e il riscaldamento: il giovane è pieno di debiti e il film è centrato sui suoi tentativi di uscirne; ricerca di lavoro, prestiti da amici, telefonate alla madre e tentativi di riscuotere vecchi credti, tutto fallisce e mentre prova, il nostro antieroe, finisce in una serie di disavventure che lo portano a perdere la fidanzata, il migliore amico, il lavoro appena trovato e altro ancora.
Il ragazzo sembra non curarsi del problema, probabilmente vede finire la sua vecchia vita senza rimpianti, ottimista di ricostruirne una nuova senza le vecchie contraddizioni, il finale aperto lascerà tuttavia  speranze molto limitate.

Metre mancano solo tre film al completamento del concorso internazionale è lecito domandarsi se siano emersi dei chiari favoriti: la risposta, al momento appare negativa.
Come sempre alcuni film hanno convinto (Vol Special, Tokyo Koen, Another Earth), altri hanno deluso (Thanatur, Terri, Low life) e altri ancora sono stati visti in modo contraddittorio, in assenza di un vero favorito i primi tre sembrano più degli altri avere unificato il giudizio positivo di pubblico e critica ma, ovviamente, la Giuria è un’altra cosa e non si può escludere che faccia scelte originali, anche se difficilmente si sposterà sui film universalmente bocciati; comunque fra i papabili vanno aggiunti almeno Abrir Puertas Y ventanas (che oltretutto è coproduzione svizzera) e l’italiano Sette opere di misericordia.

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Pubblicato il 12 Agosto 2011
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