Cara Prealpina, buon tutto

Nel suo ultimo editoriale da direttore Giancarlo Angeleri fa gli auguri al suo giornale. Nell'intervista a Varesenews racconta i suoi 30 anni e i progetti per il futuro

angeleriTrent’anni di onorata carriera. Una forma che mal si addice alla storia di un giornalista. Tanto più se “nato per caso” come Giancarlo Angeleri che stamattina, dopo tre anni da direttore, firma il suo ultimo editoriale a La Prealpina.
“Missione compiuta” scrive all’inizio dell’articolo che è un saluto, un augurio al suo successore, ma anche un ringraziamento a tutti quelli che hanno collaborato in questi anni difficili.
Giancarlo Angeleri, con una sua particolare idea di comunità e anche di spirito collaborativo, ha aperto il giornale ad altre esperienze quali la nostra testata e Rete 55. Questi tre anni però non sono stati solo sperimentazione, ma anche un’esperienza intensa. 

Partiamo proprio dalla stagione della tua direzione. Com’è andata?
«Sono stati tre anni pesanti, difficili e intensi. Il passaggio della conduzione del giornale da Roberto Ferrario a me è coinciso con la malattia del dottore. Un periodo che ci ha investito molto dal punto di vista emotivo. Nello stesso periodo avevamo i mondiali di ciclismo e la festa dei 120 anni de La Prealpina. Nemmeno il tempo di uscire da questi eventi che subito è arrivata una pesantissima crisi economica generale, e con questa una di tutto il settore dell’editoria. Ho aperto, gestito e chiuso uno stato di crisi in cui abbiamo ridotto al minimo le conseguenze per chi lavorava al giornale. Per finire il nuovo formato e il lancio dell’online. Penso possa bastare».

“Se la missione sia riuscita, – scrivi nel tuo editoriale – questo dovete dirlo voi e soprattutto il mio editore, la famiglia Ferrario, cui va il mio grazie totale per la fiducia accordatami non solo in questi tre ma anche negli altri trent’anni passati al giornale”. Come ci si sente a lasciare La Prealpina dopo 30 anni?
«Guarda, ho fatto il giornalista per caso. Quando ero bambino volevo fare il dottore chirurgo. poi crescendo pensavo di occuparmi solo di musica, la mia grande passione. Il medico era un sogno e di musica non avrei certo campato. Così, mentre insegnavo, iniziai a collaborare da Luino con il settimanale Luce. Da lì mi avvicinai a La Prealpina e dopo la classica trafila venni assunto al settimanale del lunedì e nel 1984 al quotidiano. Questa in sintesi la mia storia professionale. Oggi mi sento come altri miei colleghi: una memoria storica. Ho conosciuto tutto il territorio e le sue persone. Mi sento come un piccolo dizionario ambulante».

Qual è l’esperienza che ricordi con maggior piacere?
«La conoscenza di tanti musicisti con cui poi ho mantenuto i rapporti. Poi ci sono tanti piccoli fatti di cronaca come i fantasmi a Luino, l’intervista al professor Reale che ha scritto pagine magistrali mentre ascoltava Mozart. Da direttore ricordo con un sorriso la lettera che mi inviò Piccolomo in cui professava la sua innocenza».

E quella con più rammarico?
«La morte di Roberto Ferrario. La sua scomparsa mi ha coinvolto molto emotivamente».

Manterrai una collaborazione con il giornale?
«L’editore mi ha chiesto di mantenere un contatto legato al mondo della musica che resta la mia maggiore passione. Al di là di quella, giornalisticamente, non ho più nulla da dire».

Progetti?
«Ho in sospeso un libro con i fratelli Zecchini. Abbiamo già il titolo: “La musica spiegata ai bambini di mia moglie”. Lei fa la maestra e quindi si può già capire che tipo di lavoro sarà. Oltre a questo non escludo un impegno in qualche realtà di volontariato».

Che auguri rivolgi al tuo successore Paolo Provenzi?
«Che guardi Varese con occhi vergini e sappia avere il cannocchiale per individuare le vere problematiche del territorio».

E alla tua ex redazione?
«Viviamo un difficile momento di crisi. Una risposta che possiamo dare è quella di non guardare all’orario di lavoro, ma lavorare con passione che resta il miglior motore possibile».

E l’augurio a La Prealpina?
«Buon tutto e altri 124 anni di vita».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Settembre 2011
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