“Tutti in rete” perché la solidarietà si fa insieme
Sta diventando realtà l'iniziativa dell'assessorato ai Servizi Sociali per offrire soluzioni alle necessità dei cittadini insieme alle associazioni del territorio
Sta diventando realtà l’iniziativa dell’assessorato ai Servizi Sociali di Gallarate "Tutti in Rete". Obiettivo: offrire soluzioni alle istanze presenti sul territorio in concerto con le associazioni onlus e di volontariato, le cooperative, i sindacati e tutte le realtà a vocazione sociale che vorranno raccogliere l’appello lanciato dal Comune. Si procede, dunque, nel percorso di collaborazione iniziato in estate con un incontro di reciproca conoscenza organizzato da palazzo Broletto per il Terzo Settore.
Premessa del progetto, l’evidenza del fatto che le nuove povertà coinvolgono sempre più persone e sotto la pressione di una crisi senza precedenti aumentano le emergenze sociali e le richieste di aiuto. Contemporaneamente, lo stato di sofferenza economica assottiglia le risorse dell’operatore pubblico. «Questa situazione – constata l’assessore alla partita Margherita Silvestrini – rende sempre più difficile alle comunità dimostrare un volto solidale. Anche per questo nasce "Tutti in Rete": perché la solidarietà si declina al plurale, mettendo a fattore comune le tante e belle energie che le associazioni sanno raccogliere e organizzare. L’Amministrazione comunale intende porsi al loro fianco, indirizzando e coordinando la buona volontà verso le aree di bisogno. Il progetto vuole essere anche il laboratorio di una cultura della compassione, della solidarietà, del riconoscimento che ogni persona ha diritto alla piena dignità. Una comunità che difende i deboli è più coesa e sicura».
"Tutti in Rete" si articola in più tavoli. L’Amministrazione invita le associazioni a identificare quelli più consoni alle proprie vocazioni e caratteristiche con apposita segnalazione al Comune (recapiti: servsoc@comune.gallarate.va.it e stefanotosi@comune.gallarate.va.it ). Lo “smistamento” nei vari ambiti consentirà di avviare in modo più mirato e specifico approfondimenti e azioni future.
L’elenco dei tavoli con i rispettivi principi fondanti.
– Casa di Prima Accoglienza. È dei poeti e dei sognatori dormire sotto le stelle ma nessuno vi sia costretto dalla propria povertà.
– Welfare & Jobs. Nel lavoro si conquista la dignità e la cittadinanza, la perdita del lavoro costituisce un dramma. Le nuove emergenze chiedono nuove risposte.
– Agenzia per la Casa. Diventare parte attiva nel far incontrare domanda e offerta di alloggi per le fasce più deboli della popolazione.
– Sportello della Nuova Cittadinanza. Non il censo, la nascita o l’etnia, ma la dignità del lavoro conferisce piena cittadinanza alle persone.
– Campagna per l’Affido. Pedagogia di gesti familiari, di apertura e amorevole generosità, per tanti bambini in situazioni complesse
– Centri per la terza età. Non solo luoghi ricreativi ma luoghi di incontro per tutti.
– Disabilità. Per non dimenticare le persone con abilità diverse e per combattere la solitudine che spesso affligge i loro familiari.
– Famiglia. L’emergenza sociale e le nuove povertà costituiscono grave ipoteca su molte giovani coppie e sui loro bambini.
– Servizi di Prossimità. Una presenza attenta e vivace nel quartiere, sull’esempio di iniziative spontanee positivamente avviate in città.
– Spazi interculturali. Perché la conoscenza spezza la diffidenza, perché il dialogo arricchisce, perché i ponti sono preferibili ai muri.
– Giovani stranieri. Per i giovani immigrati di seconda generazione che parlano il dialetto locale.
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