Il Pd non ci sta: “Noi non viviamo di politica”

Continua la querelle intorno alla proposta del consigliere del Movimento 5 Stelle che aveva proposto un taglio simbolico del 10% dei gettoni di presenza dei consiglieri. I democratici rilanciano: "Perchè non tutto?"

I consiglieri del Pd rispondono alla proposta-provocazione del collega del Movimento 5 Stelle Giampaolo Sablich con una lettera al sindaco. I firmatari della missiva si dicono stufi di chi cerca di far apparire anche chi si impegna a livello comunale come appartenente ad una casta privilegiata ma fanno anche di più, proponendo di eliminare del tutto il gettone di presenza dei consiglieri comunali.

Cari colleghi, Egregio Sindaco,

leggiamo sulla stampa il tentativo, un altro, di far apparire chi fa politica a livello cittadino come persona che percepisce chissà quale compenso.
Siamo stanchi, anche un po’ nauseati, di questo utilizzo della demagogia in un Paese di sprechi, prebende e vitalizi vari.

Riteniamo giunto il momento di dire la nostra, senza enfasi, con serenità e spirito costruttivo.
Le chiediamo, Sig. Sindaco, la massima trasparenza:  renda pubblici sul sito del comune i gettoni di presenza percepiti da ciascun consigliere, al lordo e al netto.
Lo faccia anche per gli amministratori.
E’ giusto che, innanzi tutto, si sappia di cosa e quanto si parla.
Potremo valutare l’effettiva incidenza di una riduzione al 10% o simili.

Però, se questo vuole essere un segnale simbolico, i sottoscritti desiderano dire chiaro e netto che non ci stanno a fare la figura di quelli che, oltre a percepire ciò che quasi non basta a coprire le spese, hanno anche paura di essere ‘additati’ alla folla!
Per favore!
Noi viviamo del nostro lavoro.
Per cui, facciamo questa proposta: togliamo i gettoni di presenza ai consiglieri.

Chi vi scrive la politica cittadina la vive da sempre come impegno democratico, fuori e dentro le istituzioni. Come molti di voi. Continueremo a farlo, per il mandato che ci è stato affidato dagli elettori e dal nostro partito.

Certo, sappiamo che questo evidenzia una cosa: si corre verso un sistema in cui faranno politica per la maggior parte coloro che, per reddito – per censo, si diceva una volta – e per tempo, potranno permetterselo. Già lo si vede ai livelli istituzionali più alti, il cui spettacolo offusca la nostra credibilità.
Operai, precari, impiegati… ci penseranno, prima di mettersi in gioco in prima persona.

Le cose, però, o si fanno bene, o non si fanno: la nostra proposta consentirà , crediamo, di aiutare una famiglia o due l’anno per qualche intervento serio. Sappiamo che non potrà fare di più.

Siamo convinti che quanto avanziamo sia più consono alla dignità di consiglieri, che non ‘contrattano’ percentuali sul gettone.
E più consono alla dignità di chi oggi è in difficoltà e necessita di protezione, non di populismo.

Grazie dell’attenzione, un cordiale saluto

Erica D’Adda, Valerio Mariani, Walter Picco Bellazzi, Cinzia Berutti

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Novembre 2011
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