Sfratti, 700 famiglie fuori casa. La nuova Imu fa paura

"Sono state 2833 le richieste di esecuzione nello scorso biennio in provincia di Varese. Con la crisi le cose sono peggiorate". Il 13 dicembre è la giornata di mobilitazione nazionale

Gli sfratti rappresentano la punta più drammatica e visibile dell’emergenza abitativa. E oggi, 13 dicembre, giornata nazionale di mobilitazione contro gli sfratti, è l’occasione di fare il punto su un fenomeno così drammatico per la società e soprattutto per chi li vive.
“Se ne capisce ancora di più l’emergenza se prendiamo in considerazione del fatto che, ormai, la parte di gran lunga maggioritaria dei provvedimenti emessi sono per morosità – spiegano i sindacati di Sunia, Sicet e Uniat, le sigle che partecipano alla mobilitazione -, segnale evidente della divaricazione
crescente tra il livello dell’offerta e le capacità economiche della domanda
. Gli sfratti per morosità, infatti, registrano un costante aumento negli anni sia
in termini assoluti che percentualmente sul totale: nel 1983 rappresentavano il 13%
degli sfratti emessi, nel 1997 il 50%, nel 2010 l’86%”.

In provincia di Varese il trend non appare migliore. «Nel biennio 2009-2010 abbiamo avuto 2833 richieste di esecuzione e 713 famiglie che sono state costrette a uscire dalle case – spiega Ezio Mostoni della Sicet -. Si tratta di un incremento del 15% rispetto al biennio precedente».
E le cose non sembrano migliorare per il 2011, «non ci sono ancora dei dati precisi per il 2011, ma il trend appare in aumento. E a farla da padrone sono ancora una volta i provvedimenti per morosità».
Ad essere colpite sono soprattutto le famiglie coinvolte nella crisi economica, «famiglie con componenti che perdono il posto di lavoro o che vanno in cassa integrazione e non riescono più a pagare gli affitti». E le preoccupazioni per gli anni prossimi non lasciano ben sperare: «la più grande preoccupazione sarà la nuova Imu, la tassa sugli immobili che inciderà pesantemente sulle case date in affitto – spiega Mostoni -, non vorremmo che gli aumenti venissero scaricati in particolare sugli inquilini».

Negli ultimi 5 anni, dai conti dei sindacati, “sono stati emessi circa 268.000 provvedimenti, oltre 216.000 per morosità, 127.000 sono state le esecuzioni con l’intervento dell’ufficiale giudiziario. Si stima che circa 100.000 siano gli sfratti già emessi che potrebbero essere eseguiti nel prossimo periodo. A questi potrebbero aggiungersi altri 100.000 che, proseguendo il trend dell’ultimo periodo, saranno verosimilmente emessi nel prossimo triennio”.
“Il 31 Dicembre, inoltre, scade l’ennesima proroga degli sfratti limitata a particolari categorie di cittadini in condizioni di gravissimo disagio, per i quali, a distanza di anni, non si è trovata una soluzione alloggiativa alternativa. Ma dietro le punte d’emergenza rappresentata dagli sfratti si nasconde una realtà ancor più vasta fatta di numeri assolutamente preoccupanti: 650.00 domande di edilizia pubblica inevase, circa tre milioni di giovani tra i 25 ed i 36 anni che continuano a vivere con i genitori, oltre tre milioni di lavoratori migranti che vivono in condizioni di sovraffollamento e di forte disagio abitativo, oltre il 70% delle famiglie in affitto (2milioni e 300mila nuclei familiari) ha un reddito inferiore ai 30.000 euro annui e vive in prevalenza nelle grandi aree metropolitane dove gli affitti sono più elevati”.

Per superare l’emergenza «ma solo quella perchè gli obiettivi dovrebbero essere molto più estesi e dovrebbero riguardare tutta la politica sulla casa», i sindacati chiedono di "rinnovare la proroga degli sfratti per i casi previsti da quella in scadenza il 31 Dicembre; la sospensione dell’esecuzione degli sfratti per morosità finalizzata alla ricontrattazione del canone di affitto ed al rientro programmato delle morosità pregresse, anche attraverso un apposito fondo di garanzia a livello nazionale che sostenga le esperienze di alcuni Comuni in questa direzione e ne integri le risorse che autonomamente hanno già messo a disposizione; la diffusione a livello nazionale delle Agenzie delle locazioni che, laddove si sono realizzate, stanno fornendo un significativo contributo al governo dell’emergenza abitativa. Una legislazione di sostegno ed il fondo di garanzia possono rappresentare gli strumenti adatti per allargare queste esperienze sul territorio, e la programmazione delle esecuzioni dei provvedimenti di rilascio in rapporto
alle concrete possibilità di alloggi alternativi".

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Dicembre 2011
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