Preoccupa il piano di riorganizzazione del servizio 118

Indiscrezioni circolano sull'organizzazione che Areu darà al servizio dal primo febbraio. Busto perderà l'automedica che verrà spostata a Gallarate. Potenziate Luino e Tradate

Automedica del 118«Dal 1 febbraio 2012 Busto Arsizio perde l’automedica» L’allarme arriva in redazione da un lettore: « L’AREU (Azienda Regionale per l’Emergenza e Urgenza) sta ultimando la selezione delle associazioni che si occuperanno del servizio di emergenza sanitaria extra-ospedaliera e dall’elenco delle postazioni dei mezzi AREU distribuiti nella provincia di Varese è scomparsa l’automedica di Busto».

Effettivamente, l’agenzia regionale che si occupa del 118 sta approvando convenzioni a livello provinciale per la gestione del servizio a partire dal mese prossimo. Mentre in alcune zone le scelte sono già state fatte, nella nostra provincia è ancora aperto il bando di concorso che dovrebbe concludersi entro fine mese con l’assegnazione del servizio. Chiamate a partecipare sia la Croce Rossa sia altre associaizoni private attive sul territorio. Per tutti i concorrenti, alcune idicazioni precise che vanno nel segno della riorganizzazione profonda del servizio.
La prima novità, lo ricordiamo, è l’accorpamento delle centrali operative: Varese perderà il proprio centralino che verrà accorpato a quello comasco situato a Villa Guardia. Il coordinamento degli interventi, dunque, sarà "delocalizzato". Stando ad alcune indiscrezioni, inoltre, Areu avrebbe indicato uno "snellimento" degli equipaggi di soccorso nelle ore diurne, quelle cioè gestite da personale dipendente: un terzo delle ambulanze potrà vedere assottigliarsi il personale che passerà da tre a due persone.
D’altra parte, sembra che la riorganizzazione sia da leggere anche con l’analisi delle nuove auto "infermieristiche" con a bordo personale specializzato. Così, se è vero che l’ospedale di Busto si vedrà sottrarre la propria automedica spostata a Gallarate per un utilizzo "h24", è vero anche che ci sarà un’automedica 24 ore al giorno all’ospedale di Luino e una vettura con infermiere rianimatore sempre disponibile a Tradate e un’auto medica e una infermieristica sempre disponibili a Legnano.
I dettagli della riorganizzazione verranno forniti nei prossimi giorni, quando saranno aperte le buste e scelta la miglior offerta da parte delle associazioni pubbliche e private per la gestione dell’emergenza urgenza.  Si parla di maggior efficienza e ottimizzazione di un servizio che da anni si vede assegnare un budget invariato e dove una solo automedica costa annualmente un milione e 400.000 euro.

Nonostante non siano ancora definiti i contorni di questa riorganizzazione, le preoccupazioni per il futuro del servizio e dei posti di lavoro sono tangibili: « Più di 135.000 persone del territorio di competenza dell’ospedale di Busto – spiedga il nostro lettore Daniele –  dovranno rinunciare al servizio che in caso di emergenza medica permetteva di far giungere sul luogo dell’evento un’equipe medica composta da medico e infermiere pronti ad intervenire sul malcapitato in tempi brevi con farmaci e tecniche rianimatorie avanzate. Quando anni fa era stato avviato il servizio si era fatta molta propaganda sulla riduzione dei tempi d’intervento, i famosi “10 minuti d’oro”. In caso di arresto cardiaco, un intervento immediato permette di ridurre notevolmente il rischio di lesioni cerebrali per mancanza di ossigeno al cervello, e di aumentare le probabilità di rianimazione del paziente con infusione di farmaci che solo un’equipe medica può somministrare. E adesso? Dove sono andati a finire questi minuti d’oro? Le uniche automediche disponibili saranno a Gallarate e Legnano. Riusciranno a coprire con tempestività anche il vasto territorio di Busto Arsizio? Ne dubito. Naturalmente questa scelta poco comprensibile a danno della popolazione sta anche causando una perdita di posti di lavoro alla Croce Rossa Italiana di Busto che impiegava parte del proprio personale come autista della suddetta automedica. In aggiunta AREU sta effettuando tagli anche sul personale a bordo delle ambulanze portando i membri dell’equipaggio da 3 a 2. Quindi se uno è davanti che guida, l’altro da solo sarà dietro col paziente applicando protocolli d’intervento previsti per equipaggi di 3 persone! Una persona da sola dovrà lavorare per 2! Peccato però che tra le mani non abbia un sacco di patate bensì una vita umana che in quel momento ha bisogno del massimo delle cure. Tutto questo porterà solamente ad una peggiore qualità del servizio e chi ci rimetterà sarà soprattutto la popolazione ignara di tutto questo. Per quanto riguarda invece la Croce Rossa di Busto, numerosi professionisti altamente qualificati e con esperienza decennale sulle spalle, rimarranno senza lavoro. »

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Gennaio 2012
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