Una seconda comunità alloggio in città
Solidarietà famigliare al lavoro per una struttura al servizio dei disabili dopo la comunità alloggio di via Brambilla inaugurata nel 2005. Il presidente Bcc Scazzosi: «Sempre al fianco di chi lavora per rispondere alle esigenze della comunità locale».
Una seconda comunità alloggio a Castellanza: è il progetto cui sta lavorando la onlus Solidarietà famigliare di Castellanza, che già gestisce il centro diurno disabili in via Legnano e la comunità alloggio di via Brambilla. «Molti genitori, preoccupati del "Dopo di noi", hanno l’esigenza di provvedere per tempo al futuro dei loro figli disabili -spiega la vicepresidente della Onlus Rita Castiglioni- e l’unica soluzione che possa rispondere a tali bisogni è la realizzazione di un’altra struttura. La comunità, per cui sono già in corso trattative, avrà otto posti complessivi, di cui due di emergenza». Anche nel 2011 Solidarietà Famigliare ha ricevuto un contributo dalla Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, che da anni sostiene l’operato della onlus: «come banca vicina al territorio rinnoviamo il nostro impegno perché contribuire all’attività di un’associazione come Solidarietà famigliare significa rispondere a necessità sentite dalla comunità locale nella sua espressione più fragile, quella dell’handicap» afferma il presidente Roberto Scazzosi.
Fondata nel 1981, l’associazione Solidarietà Famigliare, nei suoi trent’anni di attività, ha realizzato il Centro Diurno Disabili (CDD) nell’edificio all’ingresso del parco pubblico dove sorge il Palazzetto dello Sport di Castellanza. Il CDD ospita attualmente 23 disabili adulti ai quali, dalle 9.00 alle 16.30, vengono quotidianamente proposte varie attività strutturate: attività di socializzazione, ricreative, motorie, di laboratorio, di svago. Dieci di loro, terminata la giornata, si trasferiscono nella comunità alloggio di via Brambilla. Gli ospiti provengono dai comuni della Valle Olona e da Legnano. «La decisione di realizzare la prima comunità alloggio era maturata considerando i bisogni dei ragazzi che frequentavano il CDD -ricorda Rita Castiglioni-; servivano interventi che andassero oltre l’attività diurna offerta dal Centro, sia in termini di durata, sia per una migliore integrazione e inserimento dei disabili nel tessuto sociale del territorio. Così è nata la comunità alloggio di via Brambilla, riservata a persone dai 18 ai 65 anni, e ospitata in un edificio di proprietà della parrocchia di San Giulio dopo un’opera di ristrutturazione completa. È una struttura che ha saputo ricreare un’atmosfera accogliente e familiare per i dieci ospiti; adesso vogliamo andare oltre. Sono emerse nuove richieste e, non appena ci è stato possibile, ci siamo attivati per arrivare ad avere una seconda comunità; il modo migliore per venire incontro alle esigenze dei disabili su questo territorio».
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