Nuova 341, ecco il “prolungamento” di Pedemontana
La variante alla Statale 341 sarà la nuova strada alternativa verso Malpensa: vi "accompagniamo" lungo il percorso di un'opera che sta facendo discutere
Comitati sul piede di guerra a Cassano Magnago, attenzione alta a Gallarate, scontro politico acceso a Samarate. La variante alla Statale 341 "Gallaratese" – dalla Pedemontana giù giù fino a Vanzaghello verso Milano e Novara – è diventata un tema caldo da qualche settimana.
Il progetto è rimasto a lungo solo un tema di discussione "tecnico", oggi invece – sarà forse per le prime opere di Pedemontana che prendono forma a Cassano Magnago – è diventato più concreto.
La Statale 341, pensata al servizio di Malpensa e della zona Sud del Gallaratese, è in realtà composta da due parti molto diverse: la bretella a doppia carreggiata (tipo superstrada di Malpensa) a Nord, tra Cassano Magnago e Gallarate, nella zona tra Madonna in Campagna, Arnate e Busto Arsizio. E più a Sud la nuova Statale, una strada a carreggiata unica ma realizzata con poche intersezioni con le altre strade locali, superate con gallerie, trincee e ponti. Anche questo tratto però sarà realizzato con "le caratteristiche tecniche e le superfici coinvolte dagli esproprii atte ad ospitare una futura strada a quattro corsie". Anche sovrappassi e sottopassi saranno adattabili in futuro, come nel tratto già completato da qualche anno, che si vede già oggi a Vanzaghello (nella foto a destra).
Partendo dallo svincolo di Pedemontana si attraverseranno, su un rilevato (terrapieno) le zone di Cassano Magnago destinate ad allagarsi in caso di piene, motivo di preoccupazione a Cassano e a Gallarate. Non è secondario il fatto che la zona cosidetta "di spagliamento" delle acque sia destinata ad occupare anche lo svincolo di Pedemontana, un centro-rifiuti, lo svincolo verso lo scalo intermodale e il rione di Sciarè di Gallarate (ingresso da Viale Unione Europea). Dopo questo tratto ci sarà l’imponente viadotto in cemento (560 metri, nella foto a sinistra) che scavalca lo scalo Hupac, la ferrovia Milano-Gallarate e la Superstrada 336: la campata principale del viadotto avrà una lunghezza di 100 metri. Poco oltre ci sarà lo svincolo di collegamento con la superstrada 336, punto di partenza per la nuova Statale 341: ci si trova nella zona tra Madonna in Campagna, Verghera e Arnate (via delle Querce a Gallarate scavalcherà la strada con un ponte). Il nuovo sistema viario eroderà una parte del bosco rimasto, che a Gallarate si vorrebbe trasformare in un "parco urbano attrezzato", almeno secondo quanto era stato annunciato in campagna elettorale dal sindaco Edoardo Guenzani.
Il tratto successivo, ai margini di Verghera, prevede un tratto in galleria, che passerà sotto la via per Cascina Tangitt e Busto Arsizio. La strada sarà invece in trincea nella zona verso Samarate, con incrocio con via Ercole Ferrario. Il cuore del bosco di Samarate sarà attraversato in trincea e galleria (480 metri), con una nuova strada di accesso che collegherà lo svincolo con il centro della cittadina. Da qui si arriva alla zona di San Macario e Cascina Elisa, che sarà attraversata con un tratto sopraelevato con una nuova grande rotonda in Corso Europa (che rimarrà parallelo, come si vede nella foto a sinistra). La giunta di centrodestra ha alla fine accettato di mantenere il tratto di Cascina Elisa in superficie, le opposizioni di centrosinistra invece chiedevano – anche qui come altrove -un tratto interrato: un’opera più costosa, ma che consentirebbe di ridurre l’impatto visivo e acustico. «Abbiamo battagliato, ma non siamo riusciti ottenere la galleria» dice il sindaco Leonardo Tarantino, che ha invece ottenuto una rassicurazione sulla costruzione in unico lotto, per evitare che la strada rimanga una incompiuta. Come è – fino ad oggi- la strada nuova in trincea da Vanzaghello, un "peduncolo" ancora isolato.
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