Zaffaroni riunisce il centrosinistra: “È il momento della svolta”

L'esponente Pd diventa il candidato dell'intera coalizione. "Faremo un programma sostenibile dal punto di vista finanziario, ambientale e sociale". Partendo dall'idea di ridurre il cemento

«Ascolto, reciproco scambio e sintesi»: Mauro Zaffaroni, candidato un mese fa dal Partito Democratico a sindaco di Cassano Magnago, è ora il candidato dell’intera coalizione, quella del centrosinistra. «Quello che ha fatto nascere la coalizione è un metodo di lavoro non solo per campagna elettorale ma anche per la giunta che formeremo se vinceremo» dice Zaffaroni (al centro nella foto), medico ospedaliero, consigliere comunale uscente, dopo anni di lotta in minoranza. «Per noi è motivo di grande soddisfazione e orgoglio il fatto di essere i primi a presentare un’alleanza», aggiunge ancora, attorniato dai segretari dei diversi partiti (Pd, Italia dei Valori, Federazione della Sinistra) e dal coordinatore della lista civica LiberaMente Cassano.

Il centrosinistra dice di avere davanti una situazione quanto mai favorevole al cambiamento: «In 18 anni Cassano ha avuto un grave danno nella trasparenza dell’azione amministrativa e rispetto all’ascolto della cittadinanza, in particolare verso le associazioni di diversa estrazione e matrice». Questo della lontananza è un tasto su cui il centrosinistra batte molto, forte di un quadro che nell’ultimo anno ha visto screzi e problemi che non solo hanno attraversato l’alleanza Lega-PdL ma hanno messo in movimento anche una parte della cittadinanza, al di là delle appartenenze politiche (ad esempio sulla vicenda dell’asilo L’Aquilone). Diciotto anni di amministrazioni di centrodestra: la gioiosa macchina da guerra del centrosinistra non rischia di sopravvalutare la voglia di cambiamento? Secondo Stefano Bottelli di Liberamente Cassano, proprio no: «Le istanze dei cittadini sono rimaste senza risposta per troppo tempo, si sono ingigantite». Mentre nel contempo non si usano gli strumenti già esistenti: «Abbiamo istituti come il referendum che sono previsti dallo statuto comunale e non sono mai stati usati» dice ancora Zaffaroni.

Certo, ci sono i delusi dall’amministrazione di centrodestra. Ma il centrosinistra vorrebbe – «con il metodo della partecipazione» – recuperare anche chi è ormai deluso dall’intera politica, chi si astiene (visto anche il clima nazionale). «Dopo 18 anni la città è ferma, bloccata, imbalsamata, serve una svolta» ribadisce ancora Giuseppe Netti, della FdS, spalleggiato da Eliseo Sanfelice dell’Italia dei Valori che dice che bisogna «sciogliere i nodi del potere». Si guarda anche alle mosse del centrodestra, come fa Luca Radice: «LiberaMente Cassano è una lista civica presente da mesi sul territorio, non una lista che si costruisce di corsa per convincere gli elettori», dice l’esponente del Pd, riferendosi alla possibile lista civica che appoggerebbe la corsa del candidato in pectore del PdL, Nicola Poliseno.

Quando si critica una gestione ormai diventata di lungo corso (com’è quella di Lega e PdL), il rischio è sempre di andare a toccare ogni ambito, denunciando ogni mancanza. Riuscirebbe il centrosinistra a misurarsi poi con i problemi? Zaffaroni è convinto di sì, ma vuole farlo senza promesse vane, con «un programma sostenibile dal punto di vista finanziario», vista l’emergenza del momento. Un programma «sostenibile dal punto di vista ambientale», dopo il furore infrastrutturale (Pedemontana) che ha toccato la zona Sud e dopo «la revisione del Piano Regolatore Generale» fatta a suon di cantieri. È, questo, l’unico punto su cui si promette una svolta «di tipo radicale nella gestione del territorio»: basta cemento, si punta sulla opzione «zero cemento, o quasi» (come chiarisce Bottelli). E infine sarà un programma di «sostenibilità sociale ed equità nel sostegno alle realtà solidaristiche a partire da famiglie e associazioni».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Febbraio 2012
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