Continua la protesta dell’Avvocatura Italiana

Gli avvocati che si asterranno dalle udienze civili, penali, amministrative, contabili e tributarie, oltre che dall'attività giudiziaria, nei giorni dal 15 al 23 marzo

Continua la protesta dell’Avvocatura Italiana che si asterrà dalle udienze civili, penali, amministrative, contabili e tributarie, oltre che dall’attività giudiziaria, nei giorni dal 15 al 23 marzo 2012. Ciò, si legge in una nota, «per insistere affinchè il governo ascolti le legittime richieste della categoria che sono innanzitutto finalizzate alla miglior tutela dei diritti dei cittadini, mortificati da una visione mercantile dell’attività dell’avvocato. Il successo della precedente astensione di febbraio e delle iniziative poste in essere dall’avvocatura testimoniano la sentita necessità di riformare al più presto l’Ordinamento forense che da anni giace in Parlamento, pur condiviso da tutte le componenti dell’avvocatura. Va contrastato anche il sistematico ricorso a provvedimenti urgenti in materia di giustizia che, lungi dal ridurre il contenzioso e la durata dei processi, di fatto prevede una serie di oneri e di attività burocratiche meramente formali e afflittive dei diritti dei cittadini, minacciati dal clima di costante erosione dell’amministrazione giudiziaria, sentito non solo in Italia, ma in tutta Europa. Le liberalizzazioni che sta attuando il governo non possono garantire una concorrenza foriera di maggior qualità nel servizio professionale ed abbattimento dei costi, a fronte dell’elevato numero degli avvocati iscritti agli Ordini che solo la riforma dell’Ordinamento puo’ effettivamente limitare. Stiamo contrastando,anche nelle sedi istituzionali, il tentativo di ridurre la pratica ad un mero esercizio teorico, senza la necessaria frequentazione degli studi legali. Così pure l’abolizione delle tariffe, che si potevano invece mantenere con le semplificazioni cui sta lavorando il Consiglio Nazionale Forense, porterà alla perdita di un utile riferimento che il cittadino deve avere per quanto riguarda i costi dell’attività del suo difensore. I preventivi, che per la complessità delle cause non sono realisticamente proponibili, non garantiranno i soggetti piu’ deboli dalla possibilità di vedersi chiedere compensi elevati. La presenza di soci di capitale nelle società tra professionisti costituisce un attentato ai principi di liberà, autonomia ed indipendenza che costituiscono la base della professione forense. Tale novità richiederebbe peraltro un serio approfondimento del tema, anche per quanto riguarda le evidenti ricadute sul sistema previdenziale. La riorganizzazione territoriale degli uffici giudiziari deve essere il frutto di un approfondimento con l’avvocatura, per valutare quali sedi si possono effettivamente eliminare, tenendo conto dell’effettiva domanda di giustizia, della necessaria prossimità alle zone maggiormente popolate, nonchè dei presidi giudiziari più necessari. Queste sono solo alcune delle materie in cui la riforma del sistema giudiziario deve essere attuata, senza provvedimenti affrettati e mercantili che possono solo danneggiare gli utenti del servizio giustizia. Questi temi saranno trattati durante il prossimo Congresso Straordinario dell’Avvocatura che si terrà a Milano nei giorni 23 e 24 marzo 2012».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Marzo 2012
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