“Il campus dell’Insubria non è più un miraggio”

Il collegio universitario sta sorgendo in via Dunant. Una rivoluzione per l'università che lancia l'appello alla città: «Gli studenti non sono degli estranei»

campus università insubriaIl sogno dell’università dell’Insubria non è più un miraggio. Il collegio universitario, flucro del campus che verrà, è ormai ben visibile nel quartiere di Bizzozero. L’opera è attesa da anni. È stata promessa e annunciata in passato ma più volte ha incontrato intoppi e difficoltà. Ora però lo "scheletro" della struttura è ben visibile così come lo stato di avanzamento dei lavori: «Se tutto andrà come previsto la consegna dei lavori è prevista per il mese di agosto» spiega Giancarlo De Luca, delegato del rettore per l’edilizia. Il cantiere dove sorgono i novi edifici si trova nell’area compresa tra via Dunant e via Monte Generoso dove già sorgono alcune sedi che ospitano aule e laboratori. L’entrata in funzione del collegio dovrebbe dare, secondo i piani dei fondatori dell’università, l’impulso alla creazione di un vero quartiere universitario: ci saranno stanze e aree di ritrovo per gli studenti, spazi attrezzati per lo sport, luoghi per lo studio e per la divulgazione della cultura.

Le caratteristiche – «Il collegio – prosegue De Luca – sarà composto da 96 appartamenti per gli studenti e 2 per gli ospiti dell’università. Questo servirà per aprire l’università verso l’esterno: sarà più semplice invitare professori e ricercatori stranieri, oppure ospitare i ragazzi che arrivano a Varese per i progetti Erasmus». L’assegnazione delle stanze seguirà anche dei criteri di merito: «L’idea è quella di riservare il 20 per cento degli alloggi per gli studenti più meritevoli. Per occupare quelle stanze si dovranno avere esami in regola e una media dei voti elevata. Sarà insomma un modo per spronare i ragazzi a dare il massimo ma anche per individuare i talenti che si stanno formando nei nostri dipartimenti».

Un nuovo modo di vivere l’università – L’Insubria del futuro avrà dunque un nuovo cuore a Bizzozero. Da sole però strutture e attrezzature non basterranno a farlo pulsare: «Per vivere l’università servono i servizi ma soprattutto le occasioni di confronto – ha aggiunto il professore -. Oggi i ragazzi frequentano soltanto la parte dell’università che gli compete. Tra l’altro l’Insubria è articolata su più sedi, alcune si trovano in centro, altre in periferia altre addirittura in città diverse. Una volta finite le lezioni gli spazi si svuotano e sono poche le iniziative collaterali o di approfondimento. Chi frequenta medicina si circonda di altri studenti che frequentano medicina e lo stesso vale per le altre facoltà. Condividere la stanza con i ragazzi della stessa università ma di dipartimenti diversi servirà ad aprire la mente degli studenti e a sviluppare l’anima della nostra università».

Più spazi per cultura, sport e tempo libero – L’organizzazione della struttura è ancora da definire: «Sarà emesso un bando ma su questo non abbiamo ancora deciso nulla. Gli ospiti potranno gestirsi autonomamente: è prevista una piccola cucina ogni cinque stanze, delle sale e degli spazi comuni e una nuova biblioteca. Tutta la struttura sarà cablata per il collegamento a internet wifi. Saranno infine realizzati dei nuovi parcheggi. A fianco del collegio universitario è prevista anche la realizzazione di un palazzetto, un campo sportivo e una palestra che diventerà la nuova sede del Cus. Il palazzetto sarà a disposizione degli studenti e potrà essere utilizzato anche per meeting e concerti».

L’appello alla città – Ogni giorno centinaia di studenti si spostano a Bizzozero e se i progetti dell’Insubria andranno in porto, l’area sarà rivoluzionata. Un processo che in un certo senso è già cominciato da anni, con lo spostamento, di alcuni corsi dapprima ospitati in via Ravasi: ad esempio economia, scienze della comunicazione e informatica. «Peccato che la città sembra non essersene accorta. Più volte abbiamo chiesto al comune di potenziare i trasporti pubblici che collegano il centro con il quartiere universitario – ha concluso De Luca -. Ma non abbiamo ancora un servizio efficiente. Inoltre basta guardarsi attorno per vedere che le potenzialità di questo luogo non sono ancora sfruttate. I punti ristoro per i ragazzi si contano sulle dita di una mano, non ci sono elementi di attrattività. È come se questa piccola popolazione che ogni giorno raggiunge Varese sia qualcosa di estraneo. Forse perché per il momento è solo passeggera. Ma in futuro non sarà più così».

Il progetto:
campus università insubria

Per saperne di più – Così sarà l’Insubria del futuro

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Marzo 2012
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