“Parco del Ticino, luogo da proteggere e rilanciare”
C'era anche il ministro Gnudi al convegno organizzato al Maga da fai e WWF per lanciare un nuovo modello di sviluppo sostenibile. Molti relatori hanno rilanciato il no alla terza pista di Malpensa
Il Parco del Ticino, luogo da proteggere e tutelare ma anche risorsa per il rilancio economico attraverso un nuovo modello di sviluppo sostenibile.
È stato un vero e proprio elogio del Parco, in tutte le sue preziose risorse naturali e culturali, quello andato in scena durante il lungo convegno organizzato dal Fai e dal WWF ospitato dalla città di Gallarate al museo del Maga.
Un convegno che ha lanciato un progetto di sviluppo sostenibile capace di coniugare salvaguardia del territorio e rilancio economico, mettendolo in rapporto con la Metropoli milanese in una visione prospettica che guarda a Expo 2015 e al suo tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”.
I partecipanti erano di grosso spessore professionale e tutti legati alle tante discipline scientifiche, nonché alle istituzioni politiche, in grado di portare valore aggiunto ad un serio dibattito sul futuro del parco.
Non a caso a discuterne, seduti al tavolo dei relatori, c’erano, oltre a Giulia Maria Mozzoni Crespi, Presidente Onorario FAI e Stefano Leoni Presidente WWF Italia, il ministro del Turismo Piero Gnudi, l’assessore alla cultura del comune di Milano Stefano Boeri, l’economista Marco Frey, ospiti internazionali come Slimane Tir, biologi, agronomi e rappresentanti di Expo 2015. In sala, naturalmente, c’erano anche i tanti amministratori locali dei paesi che si affacciano sul parco insieme al “padrone di casa” sindaco di Gallarate Edoardo Guenzani.
Il convegno ha messo bene in luce il ruolo del fiume Ticino, importantissimo corridoio naturale per la biodiversità europea, anima di uno dei più importanti parchi lombardi. E, appunto, il Parco del Ticino, riconosciuto dall’UNESCO, vero e proprio regno di naturalità, con quasi 5.000 specie viventi censite.
La proposta lanciata è di un nuovo modello di sviluppo, in grado di coniugare l’incremento di un turismo rispettoso, lo sfruttamento del parco ai fini della ricerca scolastica e scientifica, nonché una reale tutela dell’ecosistema naturale, che può diventare realtà solo se ne saranno protagonisti attivi gli attori del territorio: amministratori locali, agricoltori, operatori del turismo, mondo delle imprese, associazioni, mondo accademico, società civile; tutti finalmente orientati ad agire con un obiettivo comune.
Un modello che rifugga quanto oggi ventilato a proposito di imponenti investimenti in infrastrutture ad alto impatto ambientale, che portano pesanti impatti di traffico, inquinamento idrico e atmosferico. Un esempio per tutti, secondo i relatori del convegno, è l’ampliamento dell’aeroporto di Malpensa attraverso la terza pista o la prevista tratta autostradale Broni – Mortara. Entrambi da evitare e contrastare.
Il rilancio economico del territorio, secondo FAI e WWF va perseguito con nuove logiche globali, figlie della green economy, per uno sviluppo territoriale innovativo fondato sulle partnership pubblico-privato, sulle potenzialità di uno sviluppo
turistico, guardando a esempi di altri paesi europei. FAI e WWF lanciano proposte di sinergia e collaborazione, che nascono dalla forte presa di coscienza delle importanti valenze naturali e culturali del Parco.
FAI e WWF credono in un progetto di sviluppo che punti su un’agricoltura di qualità, su un
turismo ambientale e culturale, sulla gestione forestale sostenibile e sulla riqualificazione
edilizia: progetto che deve essere supportato e condiviso dalle istituzioni e da tutti gli attori del territorio, in grado di offrire una nuova risposta alla crisi economica e al bisogno di miglioramento ambientale grazie alla razionalizzazione degli investimenti pubblici e a un clima di coesione sociale e culturale.
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