Sul congelamento dei buoni pasto è “tutti contro tutti”
Il sindaco Roncari accusa il capogruppo di Progresso e Solidarietà Di Paola per la precedente gestione della municipalizzata. La risposta del consigliere d'opposizione è altrettanto dura
La vittoria delle oppposizioni in consiglio comunale che hanno fatto votare una mozione con la quale sono riusciti a congelare gli aumenti dei buoni mensa per gli allievi delle scuole elementari di Fagnano Olona è diventata terreno di scontro aperto fuori e dentro la maggioranza in consiglio comunale. Il sindaco Marco Roncari, dopo aver incassato la sconfitta in consiglio, aveva scritto una lettera di fuoco contro Santi Di Paola in merito alla questione morale sulla gestione di Geasc quando il suo gruppo "Progresso e Solidarietà" era al timone dell’amministrazione comunale e l’attuale capogruppo era assessore al bilancio. Ne riportiamo uno stralcio:
«Chiedo al consigliere Santi Di Paola: ‘Ma dov’era la sua etica e la sua morale quando ha deciso (o avvallato) la ristrutturazione di una proprietà privata con soldi pubblici, per dare sede operativa alla GeASC, Azienda che gestisce la mensa per conto del Comune, per un costo complessivo di circa 340.000 Euro (equivalenti a 680 milioni di vecchie lire)? Ma dov’era la sua etica e la sua morale quando ha deciso (o avvallato) che di questi costi, risultano impegnati 98.000 Euro circa (equivalenti a 200 milioni di vecchie lire) per il solo impianto elettrico, oppure 8.000 Euro (equivalenti a16 milioni delle vecchie lire) per il logo e sito web? Ma dov’era la sua etica e la sua morale quando ha deciso (o avvallato) che i costi del Direttore giungessero a sfiorare i 200.000 Euro all’anno e non bastasse, si è scelto di affiancare un’altra figura responsabile per altri 90.000 Euro? Ma dov’era la sua etica e la sua morale quando ha permesso che tutto questo avvenisse senza un controllo sull’operato del Presidente CdA GeASC, Franco Macchi, nominato dall’Amministrazione nella quale Di Paola rivestiva il compito di assessore al bilancio e vice-Sindaco». Tutto questo per dire che i conti di Geasc sono in rosso e che da qualche parte bisognava cominciare per tappare il buco. Secondo Roncari l’aumento delle tariffe della mensa sarebbe servito anche a quello.
La risposta di Santi Di Paola è stata una lettera al presidente di Geasc nella quale si declina l’invito all’assemblea convocata dai vertici della municipalizzata prevista per venerdì 16 marzo proprio sul tema dei buoni pasto: «Il sindaco, invece, ha ritenuto di scendere sul terreno delle offese e volgarità tirando in ballo la mia moralità personale in riferimento alle questioni relative alla nascita della Geasc e della relativa sede. Le scelte fatte dal cda della Geasc in carica fino a giugno 2009 e che l’allora amministrazione aveva condiviso ritenendo valido e degno di essere assecondato il progetto di sviluppo e crescita dell’azienda che veniva prospettato, avevano una valenza politico-amministrativa e come tali potevano e possono essere sottoposte a giudizio critico; il fatto che vengano usate dal sindaco, e faccio ancora fatica a cogliere il nesso con la vicenda dei buoni pasto, come motivo per mettere in dubbio la mia personale etica e moralità non può essere tollerato e richiede da parte non solo mia ma di tutto il gruppo che presiedo una ferma e durissima risposta. Pertanto qualunque questione abbia a che fare con geasc verrà discussa dal nostro gruppo solo in sede consiliare e nessuna forma di collaborazione verrà offerta al cda della Geasc».
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