Futuro e Libertà: “Sul Borri hanno ragione gli architetti”
Fli definisce superficiale, banale e segno di incapacità la gestione del bando per il concorso di idee per l'ex-calzaturificio e confida nel consigliere Gian Pietro Rossi perchè "riporti l'amministrazione su un sentiero di ragionevolezza"
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato a firma Futuro e Libertà Busto Arsizio in merito alla posizione dell’Ordine degli Architetti relativa al bando lanciato da Agesp Servizi per la riqualificazione dell’ex-calzaturificio Borri.
E’ con grande costernazione, ma senza sorpresa, che Futuro e Libertà per Busto Arsizio apprende la notizia della nota congiunta degli Ordini cittadini degli Architteti e degli Ingegneri, contenente l’invito a disertare il bando Agesp per il concorso di idee a favore della riqualificazione dell’area e del complesso Borri.
Condividiamo in ogni punto la sostanza le critiche al Bando. Purtroppo rimarchiamo la consuetudine, nel comune di Busto, alla approssimazione e superficialità anche quando è ammantata dalla pretesa di realizzare opere a favore della cittadinanza e alla sua partecipazione a costo zero.
Non è così che si deve intendere una gestione virtuosa dell’Amministrazione Comunale. Questi errori sono frutto di banalità e incapacità.
Come Futuro e Libertà continuiamo ad associarci al lavoro del consigliere eletto con il nostro supporto, il sen. Giampiero Rossi che sta, con enorme sforzo, partecipando a tutti i consigli e da un anno a tutte le commissioni per riportare con la sua enorme esperienza di gestione della città, l’attuale amministrazione su un sentiero di ragionevolezza e concretezza.
Chiediamo con forza che non sia assista più a consigli comunali convocati per discutere interamente su interrogazioni effimere, ma sugli enormi problemi del bilancio, dei bandi (anche solo per trasparenza e controllo democratico le informazioni devono essere condivise) e delle scelte operate dall’Amministrazione. Chiediamo il concorso di tutti a un più civile e costruttivo confronto.
Una Amministrazione, sebbene scelta con un sistema che indirizza fortemente alla governabilità, deve rifuggire il decisionismo del “ghe pensi mi”. Solo con il concorso di tutti Busto può realizzare il sogno di diventare protagonista della vita civile dell’area di Malpensa. Nulla è dato per sempre senza sforzi
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