Bossi abdica: “Ok a Maroni candidato unico”

Sembra a una svolta, la guerra di successione nella Lega Nord. Oggi (lunedì) si è tenuto un consiglio federale a Milano, nella sede di via Bellerio, a cui hanno partecipato sia Umberto Bossi che Roberto Maroni. Secondo quanto è trapelato Bossi ha dato un via libera verbale alla candidatura unica di Roberto Maroni alla segreteria federale della Lega.
Una scelta che serve a garantire «l’unità del partito». Non è stato comunque votato alcun documento.
Il consiglio federale ha affrontato soprattutto questioni legate alla riforma dello statuto della Lega che sarà modificato al congresso federale del 30 giugno – 1 luglio. Le agenzie riferiscono anche che saranno votati al congresso dei vicesegretari vicari, con una presidenza appannaggio esclusivo di Umberto Bossi come fondatore del Carroccio. «Bisogna mantenere il partito unito» sarebbe stato il monito del senatùr
La decisione sembra andare nelle direzione auspicata nei giorni scorsi dai maroniani. Il sindaco di Verona Flavio Tosi, ad esempio, era stato molto esplicito sul futuro ruolo del leader: “Faccia il padre nobile del partito”.
Il pressing sul capo della Lega era iniziato dopo l’esplosione dello scandalo sui fondi gestiti dal tesoriere Belsito. Bossi si è dimesso da segretario federale il 5 aprile, ma aveva anche dichiarato di volersi ricandidare. Roberto Maroni aveva chiesto un congresso vero, con votazioni democratiche. Tuttavia aveva affermato, al comizio di Bergamo, che per riconoscenza a Bossi lo avrebbe comunque votato se si fosse ricandidato. Se il capo non si fosse ritirato dalla corsa, Maroni avrebbe dovuto probabilmente sfidarlo ugualmente con il rischio di una forte spaccatura nel movimento.
Con la candidatura unica, invece il partito potrebbe trovare una pace interna all’insegna del compromesso tra le varie anime e l’ex ministro dell’interno sarà incoronato nuovo leader.