Le associazioni “interrogano” i candidati

Confronto aperto tra i quattro aspiranti sindaci. Tutti d'accordo sullo stop al progetto della piscina, lo scontro si accende su tagli alla cultura, piste ciclabili, indipendenza delle liste dai partiti, area ex-cava

Oltre 250 persone per il confronto elettorale tra i candidati sindaco di Cardano al Campo, dove si vota a turno unico domenica 6 e lunedì 7 maggio: gli aspiranti sindaco hanno risposto alle domande delle associazioni, concentrate in gran parte proprio sul rapporto tra istituzione comunale e mondo associativo, che a Cardano è particolarmente brillante e attivo (55 sigle per 14mila abitanti). Eppure non è mancato neanche qualche momento di confronto acceso su altri temi caldi, come quelli legati alle opere pubbliche.

Le associazioni sportive hanno chiesto anche le priorità nella gestione e realizzazione delle opere. E qui Loris Bonato, Giacomo Iametti, Michela Marchese e Laura Prati si sono ritrovati concordi su un punto: nessuna intenzione di fare la piscina. «Un macigno che peserebbe sul futuro per 10-15 anni» ha sintetizzato con forza Bonato. Ma anche per gli altri non è – quantomeno – tra le priorità dei prossimi 5 anni: meglio concentrarsi sulla manutenzione dell’esistente, con Laura Prati che ha introdotto l’idea del “libretto di manutenzione” delle opere, per evitare di rinviare gli interventi. Marchese propone invece un rilancio della consulta sportiva per migliorare il coinvolgimento delle società sportive. Tra le prime domande, anche quella sulle le sedi delle associazioni: sia Iametti che Prati ribadiscono l’idea di usare gli spazi delle ex scuole Pascoli, proprietà comunale che sarà lasciata libera dalla coop L’Arca che si trasferirà in una nuova sede.

Tra gli altri temi emersi e su cui c’è stata un po’ di bagarre, quello della mobilità ciclabile. Giacomo Iametti ha detto che «non basta fare una riga gialla per dare sicurezza», chiamando in causa l’ammnistrazione comunale di centrosinistra che ha usato anche questo sistema nelle strade del centro storico, comprese quelle percorribili a doppio senso dai ciclisti. «Però quando siamo arrivati noi c’erano 300 metri di piste ciclabili» ha risposto Laura Prati, rivendicato quanto fatto e quanto previsto in termini di nuove ciclabili dal PGT approvato, su cui si è soffermata anche Michela Marchese.

Altro fronte “pesante”, quello della difesa della brughiera e del progetto per l’ex area cava ai margini della valle del Ticino. Sulla brughiera, Bonato ha confermato l’appoggio futuro al Parco, mentre Iametti si è spinto anche più in là dei confini comunali confermando l’appoggio all’idea del riconoscimento SIC per la brughiera e contro, almeno nel contesto attuale, alla terza pista: peraltro, c’è anche un’associazione esterna a Cardano (Viva Via Gaggio) che ha chiesto ai candidati cardanesi e fernesi una risposta chiara sul tema Malpensa. Sull’area-cava, invece, poche idee definite, se non quella – ribadita un po’ da tutti – di operare con convenzioni e finanziamenti esterni (con il Parco, associazioni, Regione: un po’ come si è fatto in questi anni). Polemico Loris Bonato sull’acquisizione dell’area fatta in passato: «L’espansione della cava era già stata fermata con lo stralcio dal Piano cave provinciale, si sono buttati via i soldi». Laura Prati ha difeso nel suo intervento (precedente quello di Bonato) la scelta di acquisirla, di fronte al rischio di una ripresa delle escavazioni.

Tra i fronti dove tagliare per risparmiare risorse (tema emerso incidentalmente nelle domande sulla partecipazione), Bonato ha attaccato duramente sul tema della cultura: «Non ci sono soldi, bisogna tagliare sulla cultura, perché se si dice sempre che con la cultura non si mangia, bisogna dire che c’è anche chi ha mangiato». Diverso l’approccio degli altri candidati, che hanno ribadito soprattutto la necessità di calendari condivisi tra amministrazione e associazioni per evitare sovrapposizioni e sprechi.

Tra i temi sollevati dal pubblico, quello molto concreto su IMU e Irpef: tutti i candidati hanno ribadito l’impegno a tenere l’IMU all’aliquota più bassa possibile (Iametti ipotizza persino la possibilità tecnica di scendere a quota 0,2% per la prima casa), anche se invece poco è stato detto sugli altri strumenti fiscali e tariffari, compresa l’addizionale Irpef che molti Comuni stanno usando come leva fiscale “correttiva” rispetto all’Imu che colpisce indiscriminatamente i proprietari di casa. Laura Prati ha indicato come priorità d’intervento possibile in futuro la «riduzione delle tariffe nei servizi rivolti alle famiglie», pur ribadendo che il contributo richiesto ai Comuni dallo Stato è significativo e ineludibile. Bonato – pur senza arrivare a proporre la disobbedienza fiscale – ha anche attaccato il governo Monti per aver affossato il federalismo e messo la croce addosso ai Comuni.

La domanda di un militante leghista ha acceso invece le polveri dello scontro su un tema politico: le liste civiche e l’indipendenza dai partiti. Se Bonato è l’unico che si presenta sotto le insegne di partito (Lega Nord, anche se con indipendenti), la questione riguarda gli altri: Giacomo Iametti e Laura Prati non hanno nascosto il fatto che le proprie liste siano espressione anche dei partiti, «che volenti o nolenti rimangono secondo la Costituzione lo strumento attraverso cui passa la politica». Chi rivendica invece l’assoluta «civicità» della propria esperienza è Michela Marchese per la lista Cardanoincomune, sganciata dai partiti (e quindi, secondo la candidata, da condizionamenti esterni). Proprio un passaggio in cui Marchese ha parlato dei «rimborsi elettorali» ha scatenato un mezzo putiferio in sala e tra i candidati. Perché se è vero che le liste civiche che non sono alleate con partiti non dispongono di risorse che vengono dall’alto (derivate dai rimborsi elettorali nazionali), è anche vero che – ha ribadito Laura Prati, ultima intervenuta sul tema – «non esiste alcun rimborso elettorale per le elezioni comunali».

Lo speciale elezioni con tutti i candidati di Cardano al Campo

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Pubblicato il 03 Maggio 2012
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