Maran: “Giocare per vincere è nel nostro dna”
Il mister del Varese ringrazia il pubblico perché «ci ha regalato un momento incredibile». Elogia i rientranti in particolare Momenté che dichiara: «Sono uscito dal tunnel e non mi guardo più indietro»
Il Varese chiude la regular season con una prestigiosa vittoria ai danni della Sampdoria, bissando a Masnago il successo dell’andata a Marassi. Il campionato si è concluso di fronte alla standing ovation del Franco Ossola, un tributo che ha commosso Rolando Maran: «Il nostro pubblico ci ha regalato un momento incredibile e lo ringrazio: scendere in campo oggi è stata davvero una grande emozione. Siamo felici di averli resi orgogliosi di noi durante tutta la stagione che chiudiamo con il record di punti e di vittorie».
Il successo con la Samp è un’altra golosa ciliegia da mettere a guarnizione della torta biancorossa: «I risultati delle altre sfide non mi interessavano – racconta il tecnico –: volevamo fare la partita per portare a casa l’ultima vittoria della fase regolare, dimostrando di stare bene, di essere lucidi, di avere fame e voglia di sacrificarci. Abbiamo offerto una prestazione maiuscola contro una Sampdoria che ha fatto come noi. Potevamo scendere in campo anche per il pareggio, ma questo modo di pensare non ci appartiene: se ci snaturiamo diventiamo una squadra normale; nel nostro Dna c’è andare sempre a tavoletta, giocando con coraggio e sacrificio».
Motivo di soddisfazione sono anche le prestazioni individuali, sia di chi doveva rimettere benzina nel motore, sia di chi non scendeva in campo da molto tempo: «Ci sono tanti motivi per gioire – continua Maran –: il rientro di Matteo Momenté dopo il lungo infortunio, Franco Lepore che tornava titolare, la prestazione di Mathieu Moreau. Sono molto felice per loro. Positivi anche i rientri di Corti, Nadarevic e Filipe Gomes: poter avere tutti a disposizione per le ultime quattro partite della stagione sarebbe un grande vantaggio».
A dare il cambio a Maran di fronte ai taccuini in sala stampa è Mathieu Moreau, autore di una prestazione superlativa contro la Samp: «Non credo che i tifosi del Varese mi scoprano oggi – sorride il portiere – Certo è che sono molto contento della mia prova odierna. Sicuramente è più difficile dimostrare le proprie qualità giocando poco, perché manca il ritmo partita; mi alleno comunque con costanza e impegno per farmi trovare pronto. Inutile parlare adesso di primo o secondo portiere: non è certamente il momento di cambiare nulla; l’unica cosa importante è l’obiettivo del gruppo».
Eder se lo sognerà di notte: «Stamattina avevamo preparato i rigori guardando più di 25 video ma i tiri dal dischetto sono sempre un’incognita. Ho concluso sorridendo e dicendo che se ce ne fosse stato uno l’avrei addirittura bloccato. Negli spogliatoi, a fine partita, è stato molto divertente ricordarci di quanto detto questa mattina. La parata più difficile è stata però quella sulla punizione dal limite: la palla è partita fortissima e da molto vicino, mi sono buttato pensando che non l’avrei presa e invece sono riuscito a intercettarla col pugno. Forse la parata più difficile della mia carriera».
A concludere il giro dei biancorossi di fronte ai giornalisti non poteva che essere Matteo Momenté, di fatto rientrato oggi in campo dopo 16 mesi di stop a causa di due operazioni ai legamenti: «Il rientro in campo è stato proprio come lo sognavo. La squadra ha centrato una vittoria importante e io sono riuscito a segnare un gol. A cosa ho pensato? A nulla, è stata solo una grandissima esplosione di gioia. Stare lontano dal campo per così tanto tempo è stato davvero brutto: è difficile da spiegare in poche parole, sicuramente non lo auguro a nessuno. Adesso il tunnel è finito, sto bene e non mi guardo più indietro».
Sul fronte opposto mister Beppe Iachini non fa drammi per la sconfitta patita dalla Sampdoria al Franco Ossola: «La gara di oggi serviva a dare minuti ai giocatori che rientravano dai rispettivi infortuni. Il risultato ci dispiace per i nostri tifosi ma l’importante era non rischiare infortuni o squalifiche. La partita comunque è stata decisa da episodi: sul primo gol del Varese, per esempio, c’era fuorigioco. Nel secondo tempo abbiamo avuto qualche opportunità per pareggiare ma il portiere del Varese è stato molto bravo, direi il migliore in campo: questo può essere un elemento positivo per valutare la nostra prova. Il rigore parato poteva permetterci di pareggiare e tentare, come successo contro la Juve Stabia, di ribaltare il risultato nel finale. Non è successo, pazienza: ci sono comunque molti elementi positivi da tenere in considerazione. Adesso pensiamo alle prossime gare, consapevoli di avere molti uomini a disposizione per affrontare i playoff».
L’avversario sarà il Sassuolo: «Abbiamo grande rispetto del Sassuolo e del campionato di alto livello che hanno condotto. Noi entreremo in campo e cercheremo di fare il nostro: sicuramente saranno gare molto difficili».
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