Pallacanestro Varese, riparti da quell’applauso

Il commovente saluto della gente di Masnago ai giocatori dopo l'eliminazione con Siena dovrà essere la base di partenza per fare un altro passo avanti sulla scala del basket italiano

Tre minuti alla sirena, il punteggio è implacabile: la squadra ospite avanti di una ventina di punti e le possibilità di recupero sono pari allo zero. Qualcuno, da qualche altra parte, avrebbe iniziato a fischiare, a invitare i giocatori a cercarsi un impiego in fonderia o nell’agricoltura; non così al PalaWhirlpool.
I tifosi della Cimberio hanno dato una lezione da pelle d’oca: quando hanno capito che Varese era al passo d’addio della stagione (e stiamo parlando di un’annata positiva ma non esaltante) si sono alzati in piedi, hanno applaudito, si sono attaccati alle trombette e agli altri aggeggi rumorosi distribuiti all’ingresso e hanno tributato un saluto commovente. Lo hanno fatti tutti i settori del palasport: la curva ha scandito uno per uno i cori per tutti i protagonisti in biancorosso ma anche dal resto degli spalti la partecipazione è stata sincera e calorosa. E per una volta non abbiamo assistito all’odioso rito di quelli che lasciano le tribune subito prima della fine per non trovare traffico (ci sarebbe da chiedersi a che serve allora, assistere alla partita, ma non è questo il momento). Anzi: il parterre è stato teatro del rito conclusivo, quel giro di campo a distribuire "cinque" che è diventato un momento consueto per le partite interne dei biancorossi (Phil Goss nella foto di S. Raso) e che aiuta a cementare il rapporto con la gente. Con una menzione speciale a Stipcevic il quale, accortosi di aver "saltato" un bambino, ha fermato la fila ed è tornato indietro per premiare il piccolo tifoso.
Il pubblico di gara 4 tra l’altro non era certo numeroso come in altre occasioni ma questo, se vogliamo, è un ulteriore merito: chi è venuto a tifare Pallacanestro Varese (e tra questi non ci sono più i troppi che anni fa pontificavano con un biglietto omaggio in mano…) lo ha fatto consapevole di uscire sconfitto ma anche più forte e più convinto nella propria fede sportiva. Un po’ come quelli che oggi rivendicano la presenza accanto al Varese 1910 nell’anno di Eccellenza. Passeranno gli anni, miglioreranno i risultati e – ci auguriamo – il numero dei sostenitori tornerà a gonfiarsi come in certi momenti del passato, ma chi era al palazzetto lunedì e mercoledì non si potrà scordare queste due partite e le rivendicherà con orgoglio.
E allora ci appelliamo alla società: il pubblico di Masnago, questo pubblico, sia lo sprone per ricominciare a lavorare ancora più duramente, con l’obiettivo di salire un altro gradino sulla scala del basket italiano. Non è facile – lo sappiamo – come non è semplice recuperare risorse. Ma se in quella bolgia c’era qualche nuovo investitore che sta pensando di unirsi al Consorzio, siamo sicuri che lo farà: un episodio del genere è lo spot migliore per chi vuole avvicinarsi alla Pallacanestro Varese.

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Pubblicato il 24 Maggio 2012
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