Leader spa, a rischio 44 posti di lavoro
L'azienda di Gazzada Schianno, specializzata nella distribuzione di videogiochi per pc e console, ha fatto richiesta di concordato preventivo. Il fondatore Virgilio Bixio: «È stato eroso il mercato dei titoli di media e bassa qualità»
La Leader spa, azienda di Gazzada Schianno fondata nel 1984 e specializzata nella distribuzione di videogiochi per pc e console, ha fatto richiesta di concordato preventivo presso il Tribunale di Varese. A rischio ci sono 44 posti di lavoro. «Un anno fa erano 80 – spiega Angela Marra, della Filcams Cgil– . Abbiamo già fatto la cassa integrazione straordinaria, ora speriamo che il tribunale accetti la proposta di concordato, altrimenti sono a rischio gli ammortizzatori sociali. Alcuni lavoratori sono passati all’altra società».
L’altra società di cui parla la sindacalista è la Milestone srl che pubblica i suoi prodotti, in particolare quelli di rally e moto con il marchio Black Bean. «È il più grande sviluppatore italiano di videogiochi – spiega Virgilio Bixio, fondatore della Leader – esiste da 15 anni e fa parte del gruppo Leader. Dal secondo semestre 2011 abbiamo deciso di conferire in questa società il ramo publishing e dieci addetti».
L’azienda di Gazzada Schianno è un nome importante nella distribuzione dei videogiochi, avendo tra i suoi clienti le più grandi e prestigiose realtà a livello mondiale, tra cui Activision, Electronic Arts, FX, Bethesda e Black Bean Games (quelli prodotti da Milestone). Nel 2001 Microsoft affida alla leader la distribuzione della console Xbox, oltre che del relativo software e accessori. E così, negli anni successivi, tutti gli altri grandi produttori di hardware, tra cui Sony, decidono di affidare la propria distribuzione all’azienda.
«È stato eroso il mondo tradizionale dei videogiochi – spiega Bixio-. Ma l’erosione riguarda i titoli di media e bassa qualità. Mentre i prodotti migliori mantengono i loro fatturati».
Come la proprietà, anche il sindacato spera che la richiesta di concordato preventivo venga accolta, perché si aprirebbe la prospettiva di un altro anno di cassa integrazione per i lavoratori. Sul mancato pagamento delle ultime due mensilità, Bixio chiarisce: «Si tratta di una questione giuridica. Fino a marzo erano stati pagati tutti, poi avendo fatto la richiesta di concordato preventivo la questione rientra nella par condicio tra creditori».
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