Tra passione e storia: Arsago si accende per il Palio

Week end di gare e festa per il palio conteso da 4 squadre, appartenenti ai 4 rioni del comune. Una tradizione fatta di storia e folklore

Il palio ad ArsagoSpesso, non è importante solo conoscere i vincitori di una competizione, ma anche riuscire a capire il motivo della nascita di un evento, o conoscere più da vicino i vari concorrenti e la loro storia. Questo avviene anche per il Palio di Arsago Seprio, giunto alla sua settima edizione, che ha visto la ripresa delle competizioni agonistiche sabato alle 15.00 dopo che il nubifragio che ha interessato la Lombardia la scorsa settimana ha costretto gli organizzatori a rimandare le gare.

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Questo evento, organizzato da tutti i cittadini di Arsago, in collaborazione con il Comune, con la Pro Loco e con l’oratorio Don Giovanni Bosco, conta quattro diverse squadre (San Rocco, Santa Maria, San Vittore e Longobardi), che annualmente si sfidano in una serie di giochi, che hanno come obiettivo quello di far vincere la propria squadra così che possa custodire per un anno il trofeo. Le quattro squadre si distinguono tra di loro non solo per la zona geografica che rappresentano, ma anche per lo stemma, per i colori delle maglie e per la differente cultura.

Il rione di San Rocco, i cui colori di maglia sono il verde e il bianco, è particolarmente esteso in quanto comprende sia il centro storico di Arsago Seprio, sia i boschi e gli stagni adiacenti al Comune. Il suo nome deriva dalla piccola chiesa, oggi sconsacrata e divenuta casa privata, un tempo dedicata a San Rocco, mentre lo stemma che rappresenta il borgo è il bastone del pellegrino, rappresentato come un pastorale da vescovo. È il quartiere che ha dominato le scorse edizioni con ben 3 vittorie su sei edizioni.

Il rione di Santa Maria, che si trova nella zona di Arsago che va dal centro storico al Comune di Besnate, prende il suo nome dalla chiesa di Santa Maria al Monticello. Il suo stemma è la meridiana, che si può trovare ancora oggi affrescata sulla parete esterna della sagrestia della chiesa della santa. Quella attuale risale ai primi anni del ventesimo secolo, ma probabilmente fu ricostruita in seguito all’ampliamento e alla ristrutturazione della chiesa avvenuta nel 1740. Rappresentano questo borgo i colori rosso e bianco, scelti in seguito alla bizzarra storia-leggenda di un matrimonio celebrato nel 1012, in cui al rosso dell’amore si contrapponeva il bianco dell’abito della sposa.

Gli altri due rioni, San Vittore e Longobardi, sono caratterizzati da colori molto simili, ma da una storia molto diversa. 

Il primo si trova nella parte ovest del Comune, attraversando la trafficata via Marconi e affacciandosi verso i boschi occidentali de paese. I colori di riferimento sono il giallo e il nero e ha come simbolo rionale uno degli elementi più antichi del Comune, un capitello corinzio, posto sopra tre colonne della monumentale basilica romanica di Arsago, che costituisce tra l’altro anche un centro artistico di grande interesse. La storia di San Vittore si intreccia continuamente con quella del Comune, in quanto questo borgo nacque con l’edificazione della chiesa romanica dedicata al santo, poi divenuto patrono di Arsago Seprio. 

Infine, il borgo Longobardi, conosciuto precedentemente con il nome Sant’Ambrogio, ha come colori di riferimento il giallo e il blu, che sono stati scelti in seguito al ritrovamento di una croce longobarda in lamina d’oro su sfondo blu chiaro, ritrovata nel 1972 e che mettono in mostra l’importanza del paese in epoca medievale sotto la dominazione longobarda.

La settima edizione è stata vinta dal rione Santa Maria. Secondo San Vittore, poi Longobardi e, infine, San Rocco. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Giugno 2012
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