Asili nido, le mamme chiedono certezze per settembre
L'asilo nido che verrà affidato a 3SG è quello di Sciarè, ma lo spostamento del personale preoccupa anche i genitori degli altri asili
La questione dell’asilo nido di Sciarè (nella foto) affidato alla gestione 3SG preoccupa i genitori dei bambini, non solo a Sciarè, ma anche nelle altre strutture cittadine. «Il personale della 3SG che si è occupato dei nostri bambini sarà spostato? I contratti verranno rinnovati?» chiedono alcune delle mamme coinvolte. Il tutto in vista del voto sul provvedimento, previsto per mercoledì prossimo in consiglio comunale, dopo il rinvio che l’assemblea ha votato per permettere di approfondire la questione.
Valentina Campi ha una bimba che frequenta il nido di via Villoresi, quello in centro città: «Mia figlia a settembre andrà alla materna, ma mi metto nei panni delle mamme che hanno bambini che arrivano e devono fare l’inserimento» dice, spiegando che si è mossa anche per solidarietà con gli altri genitori. «Fino a pochi giorni fa io non sapevo assolutamente nulla, l’ho scoperto dai giornali. Le educatrici [3SG, ndr] presenti vedranno rinnovato il contratto? Ci sono varie questioni che crediamo si devono approfondire, su cui si devono dare informazioni. Io stessa sono andata dalle mamme di Sciarè anche per tranquillizzarle, sulla qualità del personale». Tra le mamme c’è anche molta vicinanza alle insegnanti precarie, magari da anni.
La questione primaria rimane capire la ridistribuzione del personale: «La preoccupazione è che cambino le figure di riferimento a settembre. Che sezioni faranno, che maestre ci saranno?» dice Francesca Agape, anche lei mamma di un bambino, che a settembre andrà alla materna ma che fino ad oggi era al nido di via Villoresi. (nella foto a destra) «Nella classe di mio figlio rimarranno 8-10 bambini più piccoli e quindi diminuiranno le maestre: se le maestre 3SG vengono trasferite, i bambini rimasti cambieranno riferimento a settembre e poi ancora a gennaio quando andranno alla scuola materna». I genitori comunque sono irritati soprattutto dalla decisione presa in estate, dopo che per due mesi – nell’ambiente dell’asilo nido – si era parlato degli incontri tra Comune e i lavoratori e si aspettavano certezze. «Fa rabbia non sapere nulla, senza che ci sia comunicazione» dice ancora Valentina. «Io dico: se ci sono problemi anche economici, discutiamo la soluzione insieme, capisco che si deve decidere. Il nido è un servizio che funziona bene, alcune cose sono anche migliorate negli ultimi tempi: deve rimanere un posto sereno».
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